IN NOME DEL CIELO – RECENSIONE (Spoiler)

In nome del cielo (Under the Banner of Heaven) è una miniserie televisiva statunitense creata da Dustin Lance Black  e basata sul romanzo Under the Banner of Heaven: A Story of Violent Faith di Jon Krakauer.

In nome del Cielo è una serie poliziesca, drammatica che parla di un caso di omicidio avvenuto nella comunità dei mormoni dell’Utah negli anni ’80.

Detective Pyre and Detective Taba in In nome del cielo (Under the Banner of Heaven) 

 

Prima di iniziare a parlare nello specifico delle caratteristiche della serie, diamo un accenno di trama un po’ più completo che conterrà sicuramente SPOILER.

 

La serie inizia con un caso di omicidio atroce, una donna e la figlia di 15 mesi vengono trovate morte sgozzate in casa. Ad indagare sul caso ci sono il detective Pyre e il suo collega detective Taba. Sin dal primo episodio riusciamo a capire quanto questo avvenimento tragico destabilizzi i nostri personaggi, soprattutto il nostro protagonista che avrà un’evoluzione molto interessante nel corso di tutta la serie. Ma ne parleremo più avanti.

I nostri detective scoprono che la responsabilità dell’omicidio è di un’importante famiglia della comunità dei mormoni dell’Utah, i Lafferty. 

Sarà proprio Allen, membro della famiglia e marito della vittima (Brenda) ad aiutare i nostri detective a ricostruire e risolvere il caso. Grazie ai suoi racconti sulla famiglia e sul passato dei mormoni, il detective riesce a trovare le risposte e risolvere l’omicidio. Un intreccio dunque fra presente, passato breve e passato lontano, con costanti riferimenti alle varie parti della storia passata per ricostruire gli eventi.

Si scoprirà che sono infatti i due fratelli di Allen, Ron e Dan i responsabili effettivi dell’omicidio.

 

La famiglia Lafferty’s…

Possiamo dire che dall’inizio della serie fino alla fine ci vengono svelati i segreti della famiglia. Incontriamo e conosciamo tutti i membri, e scopriamo passo per passo l’evoluzione della follia fondamentalista che prende strada fra loro.

Famiglia di mormoni molto attivi nella comunità, inizia ad andare in rovina quando il padre cede la guida della famiglia al figlio Dan. La pressione di capo famiglia che Dan sente lo porta sempre di più ad avvicinarsi alle ideologie fondamentaliste, opponendosi alle istituzioni e soprattutto abbracciando ideali ormai inconsueti nella società degli anni 80, come la poligamia e l’omicidio. Tutti i membri della famiglia hanno un ruolo importante, chi più chi meno, non solo nel corso della storia ma anche alla fine per aiutare il detective a risolvere il caso.

Cosa rappresenta questa famiglia? Un ritorno al passato dell’ideologia dei mormoni, un’ostentazione religiosa che non tiene conto del progresso e del cambiamento costante della società.

La famiglia Lafferty, così ligia alle regole tradizionali della comunità mormonica e al sistema patriarcale, si trova in crisi nel momento in cui una personalità così dirompente come Brenda. Seppur molto devota, si intromette in vicende interne che non le competono. Ma la vera chiave di svolta è l’adesione dei fratelli al fondamentalismo, che vedono Brenda e Dianna (la moglie di Ron) imperdonabili agli occhi di Dio e destinate all’espiazione delle loro colpe tramite un assassinio sanguinoso, considerato purificativo.

Brenda and Allen in In nome del cielo (Under the Banner of Heaven).

La storia dei Mormoni…

La vicenda della famiglia Lafferty è costruita parallelamente alla storia del fondatore della comunità dei mormoni e alle loro origini. Questo racconto parallelo non rimane passivo ma mette a paragone le due storie e ne trova delle similitudini e punti in comune, utili per la lettura della vicenda.  Fa anche capire, a nostra opinione, come una vicenda considerata ordinaria a fine ‘800 sfocia in tragedia negli anni ’80 del 900, indi per cui la religione è chiamata ad evolversi con i tempi e le scritture ad essere lette con una visione contemporanea.

 

Il detective Pyre e la crisi della sua fede…

Protagonista principale è il detective Pyre. Accompagnato dal detective Taba, nativo americano. Elemento importante perché ci mette a disposizione un duo eterogeneo. Da una parte un mormone, moralmente coinvolto e fondamentale per una chiave di lettura religiosa degli eventi, dall’altra parte Taba riesce ad interagire con i vari personaggi in modo distaccato e oggettivo. Pyre verrà messo a dura prova dal caso, non solo per l’investigazione, ma soprattutto perché le vicende metteranno sempre più in discussione tutti quegli elementi religiosi sui quali si poggiava saldamente da una vita.

Sarà difficile per lui interrogare e tenere il punto con vari sospettati, che porranno sempre in mezzo il nome di Dio per giustificare le loro azioni. Con l’emergere dei dettagli dell’omicidio crescerà la sua lotta interiore e la sua crisi religiosa. Arriveremo all’ultimo episodio con un Pyre in crisi non più solo con se stesso ma anche con la sua famiglia. Infatti il suo cambio di fede gli sarebbe costato la famiglia, avrebbe infatti perso la moglie e le figlie.

Troviamo comunque un personaggio che riesce a scindere religione e dovere morale del suo lavoro, senza farsi trascinare in quelle dinamiche di cui era schiavo da anni. Possiamo notare infatti come più progredisce la sua crisi di fede più i personaggi religiosi che lui incontra verranno percepiti dal pubblico come minacciosi e soprattutto ripeteranno sempre più spesso di non farsi domande sul passato e di non indagare troppo a fondo sul passato della loro religione. Questo seme di dubbio cresce sempre di più in Pyre e la comunità con il procedere della storia viene messa sempre più in ombra e inquadrata come gruppo vincolante, senza schieramento e solo con negazione.

Detective Pyre in In nome del cielo (Under the Banner of Heaven).

 

Finale…

La linea temporale tra passato e presente si riunisce a fine serie, infatti le velocità dei due racconti, inizialmente diverse, si ricongiungono nell’ultimo episodio, con la caccia all’uomo e con la cattura finale di Ron e Dan.

La scena della cattura rappresenta il picco della follia dei due fratelli, ovvero con il tentativo di uccidersi a vicenda per poter eleggere il Sommo. Dettaglio da non tralasciare è quello di come Ron cerca di uccidere Dan senza versare sangue, per non concedergli la redenzione (che sarebbe avvenuta solo con lo spargimento di sangue a terra). Così Dan, piuttosto che combattere la morte, la accetta, ma si colpisce per far spargere il suo sangue a terra, non curandosi della vita terrena ma preoccupandosi del suo destino oltre la morte.

 

Dan in In nome del cielo (Under the Banner of Heaven).

 

Conclusione…

Concludiamo dicendo che la serie vale la visione, sono ottime le interpretazioni di tutti gli attori, menzione speciale per Andrew Garfield che si è calato perfettamente nel ruolo. Una serie cupa, vera, che non nasconde la crudeltà degli eventi ma riesce a trasmettere allo spettatore tutte le emozioni angoscianti che provano i protagonisti. Ritmo costante, che si abbassa leggermente nel quinto episodio, ma che si riprende per concludere con un ultimo episodio di 90 minuti finale. Nessun elemento narrato è superfluo alla storia, tutto quello che viene detto è utile a ricostruire, prima o dopo i fatti.

Disney+ acquista valore aggiungendo questa serie al suo catalogo. Ci auguriamo nel futuro di riuscire a vedere e ad apprezzare altre serie di questo calibro.

 

Silvia Maddalo per LiveMedia24.

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