Albert: vivo per la musica
Nato con un percorso artistico profondamente legato al rap, Albert in questa intervista ci parla del suo nuovo singolo "7:30" e del suo profondo rapporto che ha con l'universo musicale.
Albert, giovane cantante da sempre appassionato di musica, ci parla del suo percorso musicale e del suo ultimo singolo, “7:30”.
Un percorso legato al rap, quello di Albert. In “7:30” ci parla di Luca, del suo vivere, delle avversità incontrate lungo il suo cammino, che sono le avversità di ognuno di noi.
Questo e tanto di più in questa nostra intervista ad Albert, senza dimenticare di parlare del suo nuovo singolo “7:30”.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Albert, ti andrebbe di raccontarci di come ha avuto inizio questo tuo percorso musicale?
Il mio percorso musicale ha avuto inizio nel 2015. Ho mossi i primi passi nel mondo del rap realizzando freestyle in giro, sino a concretizzare i primi brani su YouTube. Qualche anno più tardi, a seguito della pubblicazione del mio primo Ep, “Alter Ego”, ho firmato il mio primo contratto discografico con la Warner Music.
Quanto ha inciso il tuo vissuto sul tuo modo di fare musica, sui testi delle tue canzoni?
Il mio vissuto ha inciso sulla mia musica a livello culturale e sociale. Provengo da una famiglia borghese, di Milano. Nella vita non mi è mai mancato nulla e, per tale motivo, nei miei testi rifletto la passione per il cantautorato mischiata a quella del rap. L’educazione che ho avuto mi ha guidato nella creazione dei miei brani a partire dall’utilizzo delle parole. Come tanti, però, ho anch’io i miei demoni che custodisco gelosamente per avere sempre una fonte di ispirazione.
“7:30” parla di un ragazzo, Luca, del suo percorso, delle avversità da affrontare. Come ha preso vita, esattamente, questo pezzo?
Questo brano nasce dalla mia passione per lo storytelling e dalla continua ricerca di una storia che sia nuova, inedita. La vita di Luca rappresenta metaforicamente la vita di una persona che si accontenta di quello che ha o di quello che è il suo stato sociale, senza sentirsi inferiore agli altri. La vita dell’operaio, intesa come una vita di fatica e di sacrifici, inquadra la realtà di molti ragazzi giovani che, un po’ per necessità, un po’ per mancanza di stimoli, si trovano a lavorare subito dopo il liceo. Luca è una persona speciale in un mondo di ambizioni folli e aspettative sempre più alte. La sua vita è la vita di chi ha trovato il suo posto nel mondo.
Viviamo un mondo particolare, caratterizzato da situazioni sempre più avverse, particolari, come la guerra. Qual’è il tuo pensiero a riguardo?
La guerra è sempre una cosa negativa ma più della guerra lo è l’uomo che più progredisce nella tecnologia più trova un modo per distruggere tutto.
Chi è Albert nel quotidiano, al di là del suo fare musica?
Albert è Leonardo, un ragazzo di venticinque anni che lavora con orari da ufficio e che la notte scrive e registra dei provini in casa. Nel quotidiano sono una persona molto riservata che fatica ad utilizzare i social. La musica, però, è qualcosa che va al di là dell’apparenza e del mostrarsi a tutti i costi.
Quale messaggio intendi lanciare con le tue canzoni?
Non voglio lanciare messaggi ma dare, bensì, la possibilità a chi ascolta di dare vita ad un suo pensiero critico. Le storie, come le canzoni, sono interpretabili, e per questo ognuno ci vede quello che più gli si addice. Il mio intento è quello di far divertire e, al contempo, far anche riflettere l’ascoltatore.
Cosa bolle in pentola per il futuro?
Ho intenzione di convogliare i brani usciti in un album che rappresenti in pieno il Leonardo di oggi, senza pensare a quello che ero ieri.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24
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