Maria Faiola: ho fatto pace con me stessa
Per Maria Faiola, X-Factor è stato il format che le ha aperto la strada verso il mondo della musica e le ha fatto capire che quello che stava facendo, non era più solo un gioco.
Maria Faiola ci parla del suo ultimo singolo, “Solo un’idea”, un brano pop realizzato per parlare di una particolare attrazione.
La cantautrice Maria Faiola ci parla, inoltre, delle esperienze legate ad X-Factor e Sanremo Giovani, all’aver fatto pace con sé stessa.
Solo un’idea e tanto di più in questa nostra intervista a Maria Faiola.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Maria, parlaci del tuo ultimo lavoro, “Solo un’idea”. Come ha preso vita questa canzone?
Ciao a tutti, piacere mio! “Solo un’idea” nasce dalla pura necessità di sperimentare. La volontà che c’è dietro questo lavoro è quella di raccontare con leggerezza ma decisione una situazione carica e densa di emozioni e sensazioni. Nasce per gioco, per sfida, dentro lo sgabuzzino di casa mia, come quasi tutte le canzoni.
Un gioco legato all’attrazione, un susseguirsi di sguardi, “provocazioni”. Quanto c’è di Maria in questo pezzo?
Ce n’è molta, molta più di quello che pensavo e sicuramente c’è molta più Maria di adesso che della Maria di un paio di anni fa, quando ho effettivamente buttato giù la prima cellula del brano. Ho avuto sempre un rapporto conflittuale con la mia figura e la mia persona, e in generale con il gestire le sensazioni più forti. Negli ultimi anni, ho fatto pace con questo aspetto di me, e sopratutto con le emozioni più fisiche e forti.
Come ha avuto inizio, esattamente, il tuo percorso in musica e quali artisti hanno fatto da apripista a tutto ciò?
Inizio a suonare il piano a soli quattro anni e, da lì, non ho mai smesso di “suonare” qualche cosa. Ho sempre amato scoprire come far suonare gli strumenti, la loro meccanica. Crescendo mi sono resa conto che avevo uno strumento sempre a portata di mano, la mia voce, che poi ho unito alla necessità di dover tirare fuori le cose da dentro. Gli artisti che hanno fatto da apripista sono molti, forse più di tutti quelli con i quali sono cresciuta, a partire dai grandi cantautori italiani come Dalla o Battisti, fino alla musica dei gruppi come i Queen o i Supertramp.
Ti andrebbe di raccontarci la tua esperienza ad X-Factor 8 e Sanremo Giovani?
Devo ad X-Factor 8 l’aver capito che questa strada non era “solo un gioco”. La musica aveva un peso così grande che avevo paura ad ammetterlo e l’ho capito anche grazie a quell’esperienza, per cui forse ero troppo giovane. Sanremo Giovani, invece, mi ha dato la conferma che il lavoro indipendente, o in generale, l’essere sicuri di ciò che si fa, ripaga, anche con pochi mezzi e con risultati che all’esterno sembrano piccoli.
Chi è Maria nel quotidiano, quando non è presa dal suo fare musica?
Non sarebbe niente, perché Maria anche nel suo quotidiano, fa musica, in qualsiasi altro tipo di declinazione: Maria scrive, Maria produce, impara, ascolta. Nel mio quotidiano poi sono tante cose, forse anche troppe, tra ruoli familiari e ruoli lavorativi. Di mio, probabilmente, sono più Maria Faiola nella musica che nella vita quotidiana di tutti i giorni (motivo per il quale non ho mai sentito la necessità di trovare un nome d’arte).
Quali progetti bollono in pentola?
Non posso anticipare nulla (direttive dall’alto) ma posso dire che sto scrivendo tanto, mi sto affacciando a tante sperimentazioni diverse. Posso, però, dire che a breve uscirà un bellissimo video realizzato con i miei ormai fidati amici della Minimal Triangle.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24
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