Renato Raimo: il mio Puccini inedito

Renato Raimo nuovamente in scena con "L'altro Giacomo", uno spettacolo che parla di un Puccini inedito, sempre più da apprezzare, da conoscere.

LiveMedia24 incontra Renato Raimo, attore per pura passione, attualmente in scena con “L’altro Giacomo”, uno spettacolo atto ad omaggiare la figura di Puccini, consentendoci di ‘conoscerlo’ sempre più.

Renato Raimo è un uomo tutto d’un pezzo, pronto a portare il suo amore per la recitazione ovunque sia necessario, certo che il teatro sia cultura, formazione.

Vi lasciamo alle parole di Renato Raimo, a questa nostra intervista.

Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Renato. Come procede il tuo vissuto?

Procede molto bene, grazie!

Attualmente in scena con “L’altro Giacomo”, uno spettacolo che continua a regalare soddisfazioni a te, al pubblico. Cosa puoi dirci a riguardo?

Al quarto anno di tour dopo il debutto al 67° festival di Puccini, avvenuto nel 2021, posso affermare che il risultato è estremamente positivo e che ho condiviso con il mio pubblico qualcosa mai raccontato prima. Onorato di aver avuto il sostegno di tutto il mondo pucciniano in occasione del centenario della morte del grande maestro nel 2024. La passione travolgente per la vita, affascinante, impetuosa e privatissima dell’uomo Giacomo va in scena. Quella vita intransigente e avventuriera che ha regalato le arie più belle. Madam Butterfly, Tosca, Bohemme. Una produzione musicale eterna, qualcosa che va oltre i limiti dell’uomo. Il pubblico incontra il semplicemente Giacomo, senza giudizi, raccontando tutto ciò che ha mosso la sua vita, la grande passione nutrita per la musica.

Quali sensazioni sono legate allo spettacolo, al consenso ottenuto da parte dei presenti in sala? 

L’altro Giacomo è uno spettacolo che ha convinto tutti, pubblico e addetti ai lavori, in in Italia e all’estero dove il testo viene tradotto in lingua. Il risultato di questo progetto artistico mi fa pensare di aver vinto più scommesse, come autore, regista, interprete e produttore. Insomma un vero e proprio premio al coraggio e all’intuizione confermato dai lunghi quanto imbarazzanti applausi del pubblico che ha goduto ma soprattutto capito il valore del format, quando parola e musica diventano magia.

Cosa ti riconduce invece al teatro, alle tavole del palcoscenico?

La magia che regala è sempre la stessa! Un luogo fatto di verità e di emozioni dal vivo alle quali grazie a Dio stiamo tornando e a confermarlo, di volta in volta, è solo lui, l’applauso del pubblico che non ti inganna mai.

Quanto sei cambiato dai primi passi mossi nella recitazione? 

Tanta gavetta, lo studio sulle parole di Mastroianni che questo mestiere si “impara facendolo”, ho fatto tanto, fino al 2012 dopo un mese di repliche al Sistina, quando ho capito che potevo osare, ascoltarmi dentro, potevo scegliere bene cosa fare, vivendo in piena regola il mio essere artista indipendente e voltando le spalle all’attesa, ai ruoli non del tutto cuciti addosso e che qualcuno decideva per me, scoprendo che il successo vero è convincere qualcun’altro che le tue idee sono vincenti. Da allora non mi sono più fermato.

Anticipazioni sul tuo futuro?

C’è ancora Giacomo, fuori dai confini e oltreoceano, e poi un progetto autoriale nuovo, su un tema molto attuale quello del prolungamento della longevità, sul quale tenterò di far riflettere sorridendo. E poi cinema e questa volta anche dietro la macchina da presa. Sono pronto alla sfida.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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