Il titolo è volutamente “sfuorviante”… il vento resterà l’unica propulsione delle barche che parteciperanno alla 37ma edizione dell’America’s Cup; ma l’idrogeno sarà invece la rivoluzione nel back-stage.
Emirates Team New Zealand defender della 37ma America’s Cup si è impegnato a guidare la green-transition nella competizione velica più prestigiosa al mondo.
E lo fa introducendo la propulsione ad idrogeno nel settore nautico sviluppando barche da inseguimento che scenderanno in acqua per la 37a America’s Cup.
Il team neozelandese ha lavorato con AFCryo, un’azienda innovativa con sede a Christchurch nella progettazione, sviluppo e produzione di criostati compositi per le industrie criogeniche e superconduttrici.
Gli ingegneri di ETNZ stanno lavorando su un prototipo di barca da inseguimento (ovvero quelle barche di supporto che seguono in regata gli AC75) alimentata a idrogeno. In questa impegnativa sfida, i “kiwi” sono pienamente supportati dal Challenge of Records di Ineos Team UK.
Rendering di una barca da inseguimento ad idrogeno (Credits: Emirates Team New Zealand)
Anche se al momento questa opzione è ancora agli albori del suo sviluppo; i due team sono pressoché certi che il regolamento della 37ma America’s Cup conterrà al suo interno la disposizione che prevederà che tutti i team impegnati dovranno obbligatoriamente utilizzare barche di appoggio alimentate ad idrogeno, con conseguente riduzione del consumo di combustibili fossili durante l’evento,
Il CEO di Emirates Team New Zealand Grant Dalton ha dichiarato: “Emirates Team New Zealand continua ad essere in prima linea nell’innovazione e intendiamo guidare davvero la curva di sviluppo di una tecnologia nuova e pulita nel settore nautico. La nostra speranza è di poter dare una concreta spinta verso l’energia a idrogeno; e spingere per transizione verso una nautica senza emissioni; non solo per l’America’s Cup ma anche per l’industria diportistica. Questa iniziativa non è priva di rischi in quanto abbiamo criteri operativi molto specifici all’interno del team e dell’America’s Cup, quindi non è un’impresa di poco conto”
Dopo le “barche volanti”, capaci di raggiungere velocità impensabili fino a solo qualche anno fa; la competizione più antica del Mondo vuole far anche da apripista per un progetto “green” sicuramente ambizioso; forse ancor più di far volare una barca sull’acqua.
Roberto Tommasini per LiveMedia24