Charisse Dumlao, il romanticismo dei preludi
Una donna più giovane ha il vantaggio di essere attraente. Ma essere una musicista adulta significa anche possedere una certa maturità artistica. Lo sa bene Charisse Dumlao che ha iniziato a suonare all’età di quattro anni. Quasi autodidatta fino a quando non si è trasferita a Manila, è diventata una virtuosa del piano, impegnata in numerosi concorsi, masterclass e festival rinomati.
Allieva di Patria Aliwalas e Peter Porticos, ha tenuto concerti in Svezia, Svizzera e nelle Filippine. Reduce da una tournée trionfale con il violoncellista Thomas Demenga, oggi si ripresenta al grande pubblico con un nuovo progetto discografico declinato nel romanticismo dei preludi.
S’intitola Preludes il nuovo album di Charisse Dumlao distribuito da Kbox Studios in collaborazione con Ditto Music.
«Il preludio è un brano strumentale di carattere introduttivo. Tuttavia, nel corso della storia della musica, Chopin, attraverso la sua Opera 28, ha dato al preludio un significato diverso, rendendo ogni pezzo autonomo, con una vita propria. Nel mio album “Preludes”, oltre all’Opera 28 di Chopin, ho incluso anche tre bellissimi preludi di Rachmaninoff: quello in Sol minore, in Do diesis minore e in Re maggiore. Suonerò anche La cattedrale sommersa di Debussy, un brano che per me ha un significato profondo. “Preludes” sarà distribuito da Kbox Studios in collaborazione con Ditto Music.»
La magia di un processo creativo che la porta alla definizione di un nuovo progetto artistico.
«Ogni momento di creatività è pura magia. Sei piena di ispirazione, perdi il senso del tempo, dimentichi chi sei. Ci sei solo tu e la musica.»
Per Charisse Dumlao la musica è una dea che dà forma a tutto ciò che è astratto.
«La musica mi ha dato la vita, una vita che non è mai stata facile. Mi ha portato via dalla povertà, strappandomi alla forte depressione che ho attraversato.»
Cresciuta in una famiglia ai limiti dell’indigenza, in una cittadina delle Filippine senza contatti con la musica classica.
«A casa nostra, non avere l’elettricità per alcuni giorni, non era un fatto insolito. Nei giorni in cui mancava e l’intero quartiere era silente, i miei amici d’infanzia venivano a chiedermi di suonare il piano. All’epoca non avevamo idea di cosa fosse la musica classica, ma ho suonato per loro e tutto intorno si è riempito di musica.»
Un’artista orgogliosamente libera. Una virtuosa del pianoforte, che, esercizio dopo esercizio, non perde mai di vista la propria vita.
«Essere una virtuosa del pianoforte significa accettare anche di essere solo una goccia nel mare dei talenti. Ci sarà sempre un bambino di otto anni più bravo di te, o un collega che ha fatto enormi progressi. Devi imparare a reinventarti di tanto in tanto e a non farti mai schiacciare dalla pressione. Soprattutto devi continuare ad esercitarti, e non dimenticare mai che la vita non è solo pianoforte.»
La libertà di esprimersi al meglio, senza la paura di essere giudicati. Avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere.
«Dopo una pausa di quasi otto anni che si è conclusa nel 2018, il mio obiettivo principale è quello di andare avanti realizzando quante più registrazioni e quanti più concerti possibile.»
Donna e artista, Charisse Dumlao, padrona del proprio tempo, che gioisce dei risultati ottenuti e, giorno dopo giorno, riscopre il senso della felicità.
«La felicità per me è sapere che la giornata di qualcuno si è illuminata perché mi ha sentito suonare.»
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Gino Morabito per LiveMedia24