Numa, musica come energia pura
La musica è la voce dell’anima, il messaggio, il suono dell’amore
Definita la cantante del self empowerment, Numa incarna il pensiero positivo che abbatte i pregiudizi e vince sul destino. “Una cattedrale nel deserto” grata a chi sente la sua anima.
Musica all’origine della solidarietà, in grado di superare barriere politiche e ideologiche. Un potente mezzo di guarigione, l’esperanto del mondo. Quel ponte magico che raggiunge le vite e le persone di ogni parte del globo e ci fa essere vicini, prossimi. Senza differenze sociali o religiose.
La “ribelle” di una famiglia rispettata.
«Mia madre, psicologa, ha sempre creduto in me, incoraggiandomi a realizzare i miei sogni e trasmettendomi la consapevolezza che la gioia di ogni essere umano risiede nel seguire le proprie vocazioni, trasmettendo le esperienze vissute come incoraggiamento per gli altri. Mio padre, avvocato, dall’atteggiamento più protettivo, avrebbe preferito che diventassi giornalista o avvocato, ma poi, con il passare del tempo, ha abbracciato anche lui la mia determinazione e le mie aspirazioni.»
È di fondamentale importanza riconoscere il proprio valore, con la consapevolezza di avere potere sulla nostra vita e la sua sacralità.
«La mia è una missione, non voglio pensare che sia solo un passaggio ma una vita che si possa offrire ad altre vite. Nutrire noi stessi e gli altri, questo è il mio obiettivo: incrementare le nostre innate capacità espandendole al cento per cento.»
Da Goldrake a Ian Solo fare il tifo per i buoni che salvano la Terra, quel luogo meraviglioso in cui talvolta si ha la fortuna di incontrare degli esempi significativi.
«I miei riferimenti sono sicuramente il filoso Daisaku Ikeda, maestro buddhista, e Wayne Walter Dyer, psicologo, scrittore e life coach.»
Musicalmente è tutta un’altra storia: Whitney Houston, Barbra Streisand e Renato Zero. Una passione coltivata dentro i camerini delle sorelle Goggi e Raffaella Carrà.
«La passione per la musica è nata insieme a me, quando a tre anni ascoltavo mia nonna paterna suonare l’organo e cantare. All’epoca mio padre, impresario di Raffaella Carrà e delle sorelle Goggi, mi portava a vedere i loro concerti. Mi perdevo tra piume e lustrini dentro i loro camerini.»
La musica è la voce dell’anima, il messaggio, il suono dell’amore.
«Ci permette di condividere le stesse emozioni e le nostre esperienze. Fare musica è una responsabilità enorme, perché possiamo influenzare emotivamente e moralmente tutti quelli che si identificano. Quindi bisogna fare molta attenzione a come e cosa intendiamo comunicare: io scelgo ogni giorno di dare messaggi positivi, incoraggianti, di unione. È una scelta che richiede forza e costanza, soprattutto quando si attraversano momenti duri dal punto di vista personale. È un atto di volontà.»
Artista poliedrica, Numa è anche impegnata in attività umanitarie e animaliste.
«Penso che ognuno di noi, a prescindere dalle proprie condizioni sociali e dal lavoro che svolge, possa e debba prodigarsi per chi è più debole e soffre: bambini, anziani, persone sole, malati… Inoltre sono un’animalista convinta, vegana e buddhista per scelta.»
La fratellanza, il perdono, la compassione, l’empatia, la gentilezza, sono tutte virtù da praticare ogni giorno con fede…
«… per cercare di essere sempre persone migliori e conoscere il senso della vita che si rivela solo nell’amore.»
La nostra vita, però, non è sempre luce.
«A me è successo di tutto, la mia vita è stata anche buio. Mi sono chiesta: “Quale parte di me non si ama al punto di permettere a persone crudeli, ad accadimenti terribili di entrarvi?”. Ad un certo punto ho scelto l’amore per me e la vita, dandole fiducia, ritenendola amica. Ho preso atto che non mi amavo, così mi sono cercata, ritrovata e innamorata nuovamente di me stessa. Ho scelto di ripartire da me trasformando i miei limiti, abbattendo i pregiudizi e vincendo sul destino.»
Gino Morabito per LiveMedia24