VENEZIA – Per la prima volta in 500 anni dalla loro costruzione, le Procuratie Vecchie saranno visitabili dal pubblico.
Venerdì 8 aprile verrà infatti svelato il restauro dello storico complesso firmato dall’architetto britannico David Chipperfield. Il 23 aprile invece al via la Mostra “Louise Nevelson. Persistence” della Biennale Arte.
A partire dal prossimo week-end gran parte delle Procuratie Vecchie di Venezia sarà resa accessibile al pubblico dopo un restauro pluriennale guidato da David Chipperfield Architects Milano. Esso aprirà le sue porte alla comunità diventando parte di un “nuovo” polo che interesserà l’area circostante Piazza San Marco. Rientra in questo progetto anche la valorizzazione dei Giardini Reali promossa da Venice Gardens Foundation onlus. Essi sono stati riaperti nel 2019 dopo il restauro eseguito dal paesaggista Paolo Pejrone assieme all’architetto veneziano Alberto Torsello.
Il piano ha visto anche l’apertura di un passaggio che, attraverso i portici delle Procuratie Nuove, collega la piazza ai Giardini Reali tramite il ripristino dell’antico ponte levatoio. Generali è parte fondamentale di questo intervento che ha interessato prima i Giardini ed ora le Procuratie Vecchie. Con il nuovo restauro le Procuratie Vecchie, senza perdere la loro identità rinascimentale, si sono trasformate in un luogo di lavoro high-tech connesso a livello globale. La riorganizzazione degli spazi e dell’accessibilità sono un punto focale per questa struttura che, assieme a spazi lavorativi, ospita sale espositive ed un auditorium. Il recupero è avvenuto in maniera attenta, cercando di ereditare e completare le forme esistenti dando luce ad un tutt’uno.
La cerimonia di inaugurazione si terrà venerdì 8 aprile alle ore 11, seguiranno poi tre giorni ad ingresso gratuito riservati ai soli residenti nella Città Metropolitana di Venezia (che potranno entrare poi gratuitamente fino al 31 agosto esibendo un documento). Dal 13 aprile le Procuratie saranno aperte a tutti.
Le Procuratie ieri ed oggi
Piazza San Marco è delimitata da degli imponenti edifici che la chiudono su tre lati. Essi sono le Procuratie e si distinguono in Procuratie Vecchie e Procuratie Nuove, unite assieme da un’ala di più recente costruzione, la cosiddetta Ala Napoleonica, sorta nel 1800 al posto dell’antica chiesa di San Geminiano. Le Procuratie Vecchie sono la parte di edificio avente un portico di 50 arcate, adiacente alla Torre dell’Orologio. Eretta per la prima volta intorno all’anno 1100, sembra che la costruzione attuale risalga al 1538, ad opera degli architetti Bartolomeo Bon e Guglielmo Grigi (con il contributo di Jacopo Sansovino) su probabile progetto dell’architetto bergamasco Mauro Codussi. Le Procuratie erano destinate ai Procuratori di San Marco, cioè alle più prestigiose cariche dopo il Doge.
Dal 1832 agli anni ’80 del XX secolo esse sono state la sede delle Assicurazioni Generali che ancora oggi ne detengono la proprietà.
Generali ed il progetto The Human Safety Net nell’area Marciana
Le Procuratie restaurate saranno la sede di The Human Safety Net, progetto di Generali nato per proteggere e migliorare la vita delle persone più svantaggiate. Suo obiettivo è valorizzare il loro potenziale affinché la loro condizione si trasformi in nuove opportunità. Questo progetto è già presente all’interno dei Giardini Reali con The Human Garden, cioè la parte della serra ospitante attività artistiche e culturali. Al suo interno si trova allestito l’Archivio delle Radici, installazione artistica composta da piastrelle di legno provenienti da tutti i paesi in cui la Human Safety Net è attiva.
Essa testimonia l’armoniosa connessione tra persone e culture diverse. Un’opera che permette di scoprire le storie delle famiglie e dei rifugiati che il progetto sostiene.
Alle Procuratie l’allestimento degli interni destinati a The Human Safety Net è stato progettato dallo Studio Migliore+Servetto e dalla direzione artistica si Davide Rampello. L’intervento comprende il progetto dell’arredo d’interni, dell’Esposizione e del Multimedia Design di tutto il terzo piano, oltre all’arredo degli spazi di accoglienza e commerciali del piano terra del palazzo.
David Chipperfield architetto degli spazi espositivi
L’architetto londinese, Medaglia d’Oro del Royal Institute of British Architects nel 2011, è uno delle figure più influenti dell’architettura contemporanea. Egli si è occupato della progettazione o del restauro di alcuni musei tra i più famosi al mondo. Suoi sono i progetti ad esempio per la Royal Academy of Arts di Londra, il River & Rowing Museum di Henley-on-Thames, il Neues Museum di Berlino e la Kunsthaus di Zurigo.
La sua concezione di architettura si basa su una rilettura lenta e rispettosa degli edifici e degli ambienti condotta con l’obiettivo di creare spazi contemporanei dall’atmosfera rarefatta ma impregnati di Storia.
Questo suo modo di operare si è concretizzato anche a Venezia dove l’architetto ha lavorato secondo una visione che prevedeva il restauro, la rivelazione e la reinterpretazione.
Il restauro ha interessato le parti più pregiate, tra cui una decina di sale con affreschi ottocenteschi. Sono stati invece rivelati i soffitti lignei del Sansovino, fino ad ora celati da dei controsoffitti. Sono invece andati incontro a reinterpretazione gli spazi che nel tempo avevano perso la loro identità originaria. L’ inserimento di nuove scale ha inoltre migliorato l’accessibilità.
Nei nuovi spazi espositivi la Mostra Louise Nevelson. Persistence
A battezzare gli spazi espositivi sarà la Mostra Louise Nevelson. Persistence, evento collaterale ufficiale di questa edizione della Biennale d’Arte di Venezia. Questa importante Mostra segnerà il 60° anniversario dalla rappresentazione degli Stati Uniti da parte dell’artista Louise Nevelson (1899-1988) nel Padiglione americano alla Biennale Arte del 1962. Un tributo ad una rivoluzionaria personalità femminile che, attraverso la sua arte innovativa e la sua capacità di imporsi in un mondo dominato dagli uomini, ha ispirato molti artisti più giovani.
L’Esposizione, visitabile dal 23 aprile all’11 settembre 2022, comprenderà più di 60 opere realizzate dalla scultrice americana di origine ucraina tra gli anni ’50 e gli anni ’80 e si svilupperà in nove sale del secondo piano delle Procuratie Vecchie. Saranno visibili alcune delle sue opere più iconiche, come i suoi importanti collage, e altre meno note in materiali grezzi o verniciati. La produzione artistica della Nevelson, chiaramente influenzata dai Ready-made Duchampiani, è caratterizzata dall’ utilizzo di oggetti raccolti da cumuli di detriti urbani assemblati in modo da creare installazioni monumentali. Nevelson nelle sue opere ha organizzato con cura gli oggetti per storicizzare i detriti all’interno del nuovo contesto narrativo delle sue sculture murali. Le storie incarnate nelle sue opere sono il risultato delle sue esperienze vissute. Si potranno dunque ammirare tra gli altri Dawn’s Presence – Three (1975) e The Golden Pearl (1962), uno dei suoi rari lavori dorati.
La Mostra curata da Julia Bryan-Wilson, professoressa di Arte Moderna e Contemporanea all’Università della California, Berkeley, è quindi un viaggio nel mondo astratto dell’Artista. Un percorso che traccia le connessioni formali e concettuali tra le sue opere e i vari periodi della sua carriera. La curatrice nel 2023 pubblicherà anche un libro monografico su Louise Nevelson edito dalla Yale University Press.
La Mostra sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18.
Per saperne di più sugli altri eventi collaterali della Biennale Arte 2022: https://www.labiennale.org/it/news/biennale-arte-2022-gli-eventi-collaterali
Link ufficiale per rimanere aggiornati sulle attività che si svolgono nelle Procuratie Vecchie: https://thehomevenice.com/it/le-procuratie-vecchie/
Diana Stella Tarlindano per LiveMedia24