LiveMedia24 incontra Luigi Russo, regista e attore napoletano, che in questo periodo porta in scena una serie di spettacoli teatrali, lungo il nostro stivale.
Da “Due coppie scoppiate” a “Se devi dire una bugia dilla grossa” a molti altri spettacoli teatrali, Luigi Russo è attualmente al settimo cielo per tutto ciò.
Lo incontriamo, oggi, per parlare della sua carriera, di come il tutto ha avuto origine, di cosa ci riserverà il suo futuro artistico.
Grazie per aver accettato il nostro invito su LiveMedia24, Luigi, come procede il tuo vissuto?
Procede bene, per fortuna. Sono tanti gli spettacoli in scena, in questo periodo, che hanno la mia regia. Sono felice di questo e, in particolar modo, della ripresa che ogni ambito ha avuto, specie il settore che amo, legato allo spettacolo. Le persone avevano bisogno di ritrovare una certa normalità. L’altalena al momento è in alto, mi regala forti soddisfazioni, in altri frangenti ti regala dei bassi, ma va bene così.
Parlaci di te, di come ha avuto inizio la tua carriera?
La mia carriera ha avuto inizio anni fa, a Napoli. Ero giovane e voglioso di cimentarmi in questo ambito, realizzando spettacoli teatrali con degli amici. Ho anche preso parte ad alcuni lavori come attore, prima di avvicinarmi alla regia, una mia grande passione. Un mestiere in pieno crescendo, in continua evoluzione, che regala momenti sempre belli, forti.
Recentemente ho avuto il piacere di assistere ad un tuo spettacolo teatrale, “Due coppie scoppiate”, e di incontrarti. Ho potuto constatare l’orgoglio nel vedere dinanzi a te una sala piena, con un lavoro ben svolto da parte degli attori scelti. Quali sensazioni si verificano dentro di te in quei momenti?
Mi rende felice poter constatare l’affetto del pubblico, il loro apprezzamento legato allo spettacolo portato in scena. Uno spettacolo che, dopo essere stato scritto, diventa degli attori, di coloro che tengono in mano le redini del palco. Mi allontano, di tanto in tanto, da quel vissuto, lasciando che la compagnia proceda in completa autonomia, ma sento poi la necessità di tornare, per capire come si sono evolute le cose in mia assenza, riscontrando quanto possa essere aumentato l’affetto del pubblico.
Cosa ti auguri di poter realizzare, lavorativamente parlando, in futuro?
Mi auguro, un domani, di poter essere riconosciuto per ciò che avrò modo di poter portare in scena. Mi spiego, spesso uno spettacolo viene visto per via dell’attore che ha modo di prendervi parte. Raramente accade che uno spettacolo venga seguito per il regista che vi è alle spalle. Ecco, vorrei che accadesse questo, che le persone possano quindi recarsi in teatro per me, per ciò che ho potuto trasmettere loro in precedenza, con l’ausilio del mio unico lavoro.
Cosa puoi anticiparci sui tuoi prossimi progetti?
Sto vagliando alcune proposte, senza disdegnare il cinema e la televisione. Ad ogni modo, sono alla perenne ricerca della miglior proposta, senza dimenticare che alcuni miei spettacoli, a breve, saranno riproposti in teatro.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24