Quando decidi di dormire in tenda, uno degli aspetti fondamentali per vivere al meglio l’avventura è la corretta scelta del materassino. Qui abbiamo parlato della tenda, elemento indispensabile naturalmente, ma non così importante ai fini di un riposo corretto.
La tenda non è tutto.
Contrariamente a quanto si pensa, la tenda non dovrebbe essere al primo posto nella “lista della spesa”. Chiaro, una buona tenda è molto importante, soprattutto quando le condizioni atmosferiche vanno peggiorando. Ma il vero comfort nel dormire non è dato dalla qualità della tenda. Detto ciò, la stragrande maggioranza di voi penserà: “se non è la tenda, allora è il sacco a pelo”. Ed è sbagliato anche questo. Il vero comfort è dato dal materassino. Naturalmente, come per la tenda, un sacco a pelo scadente non vi farà svegliare riposati correttamente. Ma è proprio il materassino l’elemento chiave: oltre a dormire su qualcosa di morbido (per quelli gonfiabili) vi isolerà dal terreno, non facendo disperdere il vostro calore.
In montagna anche d’estate le temperature nella notte scendono molto, soprattutto in quota. Quindi se la temperatura del suolo si abbassa, si innescherà uno scambio termico dal vostro corpo al terreno. Il vostro corpo cederà calore al terreno e il terreno cederà il “freddo” a voi. Cosa che naturalmente voi non volete, giusto?
Ecco che entra in scena il materassino. L’unico vero elemento isolante. La prima grande distinzione nei materassini è tra quelli gonfiabili e non. I secondi sono molto più economici, però decisamente ingombranti a livello di volumi. I primi invece sono i più utilizzati. Possono essere sia auto gonfianti che non.
Ma qual è la caratteristica principale per scegliere un materassino?
La risposta è semplice: R-value. Vi starete chiedendo: “cos’è sta cosa?”. Domanda legittima. Il valore R o fattore R (in inglese R-value) è un numero che misura la resistenza termica di un materiale isolante ed è usato principalmente nell’industria edilizia. Nell’ambito dell’escursionismo è un parametro che serve a valutare quanto isola dal terreno un materassino e perciò in quali condizioni ambientali lo si può utilizzare. Non si usa invece per i tessuti, per i quali esiste un’altra unità di misura: il clo (da clothing insulation). Più è alto il valore R, maggiore è l’efficacia dell’isolamento, quindi se è uguale a zero equivale a nessuna capacità termica con una temperatura ambiente di zero gradi centigradi. Un valore R = 5 è detto invece neutrale, nel senso che permette al corpo di non perdere né acquisire calore se messo su una superficie a 0 °C.
Non è corretto pensare però che l’r-value sia direttamente proporzionale allo spessore del materassino: non è vero che più è spesso un materassino e più isola. L’isolamento è determinato anche dal tipo di materiale, dall’imbottitura e da altri fattori come la superficie e la struttura delle camere d’aria.
È invece corretto pensare che il fattore r si può sommare. Se il mio materassino, magari una stuoia, ha un r-value pari a 2 e ne metto uno sopra l’altro, il fattore isolante totale sarà pari a 4. Questo aspetto può essere molto utile soprattutto per l’inverno. Senza acquistare due materassini per la stagione estiva e per quella invernale, con un esborso decisamente elevato, è possibile acquistare un materassino con un R-value abbastanza alto (di 4 o 5) ed una stuoia da mettere sotto per il periodo invernale. Si raggiunge così un R-value pari a quello di un materassino invernale, spendendo molto meno.
In questa tabella sono riportate alcune classificazioni dell’indice r-value con la relativa temperatura (approssimativa) di utilizzo. È solamente un’indicazione di massima, giusto per capire a grandi linee il potenziale di isolamento di un materassino.
Mattia Radoni per LiveMedia24