Presente al cinema nella nuova pellicola di Sergio Assisi, “Il mio regno per una farfalla”, incontriamo oggi la giovane attrice Federica Vecchione.
Giovanissima ma già sicura del percorso da seguire, Federica Vecchione ci parla del suo ruolo nel film “Il mio regno per una farfalla” e del suo futuro artistico.
Vi lasciamo a questa nostra intervista a Federica Vecchione, al suo racconto della pellicola “Il mio regno per una farfalla”.
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Federica, parliamo subito della pellicola di Sergio Assisi, “Il mio regno per una farfalla” e del tuo ruolo. Cosa puoi dirci a riguardo?
Il mio ruolo, seppure non principale, è comunque molto importante, diciamo pure ‘chiave’, perché interpreto, insieme all’attore Antonio Annino, la coscienza di Sasà, il protagonista della pellicola. Un ruolo raggiunto con passione, visto l’amore che sin da piccola nutro per la recitazione, per il ballo.
Federica, cosa ti ha regalato questo set?
Ho cercato di rubare il più possibile da attori formidabili come Sergio Assisi che mi ha regalato tanto con questo personaggio così particolare, straordinario. Non ho avuto, purtroppo, la fortuna di lavorare con Nunzia Schiano, conosciuta poi alla presentazione del film. Mi ha regalato una grande emozione poterle parlare. Un cast variegato, davvero ricco, a cui devo molto.
Che importanza ha avuto il poter avere un luogo come Ischia come punto cardine della storia?
L’isola non funge soltanto da sfondo alla storia, le rende una certa magia. È la cornice di un quadro che racchiude una storia bellissima capace di incoraggiare anche molti turisti a tornare.
Come si è sviluppato questo tuo percorso artistico?
Mi sono iscritta, già da piccolissima, ad una scuola di cinema, ed ho così cominciato ad affrontare dei provini, con grande impegno e determinazione. Studio alla PM5LAB, sicura che tutto ciò che studio possa portarmi altrove, emozionando il pubblico come capita a me durante ogni spettacolo.
Federica, sei stata scelta per registrare alcune video interviste per la regia di Melinda Raebyne per Sui Production, in “Throught my eyes”. Che esperienza è stata?
Un’esperienza bellissima! Ero ad un festival e, proprio in quel momento, ci siamo resi conto della mancanza di un’interprete. Mi sono proposta, con coraggio, ed ho poi preso interamente parte a questo progetto. Una lettera d’amore al mondo, come sostiene la stessa regista, un vero e proprio incoraggiamento a tutte quelle persone che credono poco nei loro sogni.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24