Paolo Genovese
Chi non ricorda il fortunato Perfetti Sconosciuti del 2016? Rimane nella memoria il film che ha sbalordito e fatto sorridere il pubblico italiano e straniero con una sceneggiatura che coglie il segno della contemporaneità, registra i cambiamenti del costume e svela nuove dinamiche di coppia. Dopo alcune pellicole non particolarmente brillanti, Paolo Genovese fa di nuovo centro con il film Follemente, già un successo di pubblico nei primi giorni di proiezione nelle sale.
Rimane la stessa capacità del regista di attraversare le dinamiche del presente con grande intuizione e sensibilità. L’idea del film è davvero originale e nasce da lontano. Ancora prima del grazioso Inside Out della Pixar, lo spot televisivo: “In ogni abbonato Rai ce ne sono tanti” (1999) stuzzica la fantasia del regista che solo recentemente scrive la sceneggiatura a più mani, coinvolgendo Lucia Calamaro, Paolo Costella, Flaminia Grezzi e realizza il film nel 2024.
Sinossi
Dopo essersi conosciuti in un bar, Piero (Edoardo Leo) e Lara (Pilar Fogliati) si danno appuntamento per la prima volta a casa di lei. Una cena può essere l’occasione per conoscersi meglio per poi aprire un nuovo capitolo delle loro esistenze. Hanno entrambi il desiderio di iniziare una nuova relazione, dopo gli amori fallimentari di Lara ed il divorzio di Piero. Nella mente dei due prendono vita mille pensieri, titubanze e paure. Le diverse personalità diventano reali, uomini e donne che litigano tra di loro, e le vediamo discutere, gioire e commuoversi per cercare di avere il sopravvento e dominare la situazione.
Recensione
Follemente porta sul grande schermo un cast della scena cinematografica italiana di tutto rispetto. Accanto ad Edoardo Leo prendono vita il Professore razionale (Marco Giallini), Eros la passione impulsiva (Claudio Santamaria), il disincantato Valium (Rocco Papaleo) ed il romanticone Romeo (Maurizio Lastrico).
Nella mente di Pilar Fogliati convivono a forza la decisa Alfa (Claudia Pandolfi), la sregolata Scheggia ( Maria Chiara Giannetta), la sognatrice Giulietta (Vittoria Puccini), la seducente Trilli (Emanuela Fanelli).
Il film è girato quasi esclusivamente in interni. In primo luogo nell’abitazione di Lara, il nido dove, con molti dubbi ed un po’ di imbarazzo, viene accolto Piero. Gli altri personaggi si trovano in un luogo chiuso da cui ovviamente non possono fuggire. Ed è davvero curiosa la caratterizzazione della mente maschile, con una triste scenografia, grigia e anonima. Una specie di squallido archivio, in cui i diversi personaggi argomentano, si agitano, parteggiano o bocciano con sottili disquisizioni in un crescendo quasi schizofrenico.
Al contrario, decisamente colorata e vezzosa la stanza femminile delle diverse anime di Lara. In questo spazio fantasioso tutto viene osservato istantaneamente, messo in discussione in un gioco frenetico di punti di vista opposti, dibattuti in modo concitato.
Il film ha il pregio di rappresentare situazioni possibili per un pubblico adulto. Non è raro che un uomo e una donna si incontrino con la speranza di poter iniziare una nuova relazione, pur con molteplici esitazioni, una naturale e consapevole diffidenza e l’imbarazzo di scoprire un eventuale partner di cui non si conosce nulla. In queste dinamiche, piuttosto consuete nella vita di tutti i giorni, basta poco perché tutto vada in frantumi.
Quale sarà dunque la tattica giusta per non creare circostanze sgradevoli? Meglio essere se stessi o cercare di mostrarsi come l’altro ci desidera? Impossibile non provare empatia nelle concitate discussioni che subito scattano, e sorridere quando tutto viene messo in crisi anche con una certa dose di ironia.
Follemente diverte con una serie di battute argute che colgono nel segno. Tuttavia non sempre il ritmo del film mantiene costante l’attenzione. Nello scorrere degli accadimenti psicologici ci si può perdere nel fiume di parole, nello scontro dei personaggi ben orchestrato, ma talora un po’ verboso, non sempre in grado di sostenere una trama esile, in cui poco accade.
Bravi gli attori tutti, originale ed efficace l’idea, interessante la sceneggiatura per le trovate esilaranti che suscitano grandi risate in sala, nonostante qualche debolezza.
Emma Borella per http://LiveMedia24.com