Francesco Ciampi ci parla di “Non aprite quella bara”

"Non aprite quella bara" è il nuovo lavoro cinematrografico di Francesco Ciampi, lavoro di cui ci parla in maniera entusiastica in questa breve, ma intensa intervista.

“Non aprite quella bara” rivede l’attore toscano Francesco Ciampi nuovamente al cinema. Un ruolo divertente ed un cast variegato: Thomas Arana, Orfeo Orlando, Paolo Hendel e tanti altri.

Un attore poliedrico Francesco Ciampi, una famiglia che da sempre ama, una ‘gavetta’ alle spalle, così ama definire la sua carriera, che ad oggi è molto importante..

Vi lasciamo a questa nostra intervista a Francesco Ciampi, pronto a parlarci di “Non aprite quella bara” e di tanto altro ancora..

Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Francesco, come procede il tuo vissuto?

Davvero bene, grazie! Vivo un periodo sereno.

“Non aprite quella bara” ti vede ancora una volta protagonista al cinema. Cosa puoi dirci a riguardo?

Si tratta di una nuova storia tra fratelli, dopo il precedente “Il Cacio con le Pere”, ad opera di L.Calvani. Un film molto divertente, per la regia di Matteo Querci, così come il periodo vissuto sul set insieme ai colleghi e all’intera troupe. Due fratelli condividono un’agenzia di pompe funebri. L’agenzia sarà poi portata avanti dal mio personaggio, un uomo che ha vissuto un periodo in galera e dovrà scontare la sua assenza lavorando a pieno regime.. Non vi anticipo altro per non togliervi la giusta curiosità.

Ci parlavi di un clima divertente anche sul set. Raccontaci qualcosa.

Abbiamo realizzato le riprese tra Prato e Lucchio, un paesino piccolo, arroccato su di una montagna. Un posto in cui vivono soltanto sette anziani, un luogo da definire quasi ‘fantasma’. La casa padronale è diventata, in automatico, la casa della produzione mentre, le altre casettine, sono diventate, a gruppi, case per gli attori, la troupe e non solo. In poco tempo sono stato affidato alla cura del fuoco, ripetevamo i copioni insieme, abbiamo vissuto davvero un bel periodo. Ero bello ritrovarsi nel borgo, andare a cena.. e ricominciare tutto il giorno dopo.

Francesco, come vivi questo mestiere, e cosa ti gratifica maggiormente?

Vivo questo bellissimo mestiere da ben trent’anni, una ‘gavetta’ lunghissima, che mi ha regalato tanto. Sono, inoltre, padre di due ragazzi ormai grandi ed ho una moglie a cui sono molto legato. La mia famiglia è tutto, è la mia forza!

Cosa ti auguri per il futuro?

Mi auguro di poter continuare a fare questo mestiere emozionando il pubblico ed anche me stesso. Se così non fosse non potrei andare avanti. Spero, inoltre, di poter affrontare sempre più esperienze al cinema, raccontando più storie possibili.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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