Da sempre legata al sociale, alle pari opportunità, al suo amato impiego da attrice, Isabell Russinova ci parla del suo lavoro, delle sue esperienze, in questa nostra intervista a cuore aperto.
A caratterizzare il suo vissuto anche una carriera da modella per stilisti di importante rilevanza, per l’attrice Isabell Russinova. Senza dimenticare il grande amore che la lega al teatro.
Negli anni, l’attrice Isabell Russinova, è stata anche al fianco delle donne, delle pari opportunità, senza arrendersi mai.
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Isabell, affrontiamo un breve excursus legato alla tua carriera artistica..
Quarant’anni di carriera sono tanti e preferirei evitare di raccontarli, di elencarli. Sono, ad ogni modo, stata sempre curiosa, vogliosa di nuove esperienze, di conoscenze. Coraggio e volontà, poi, sono sempre stati dalla mia parte. Ho costruito un percorso caratterizzato da tanta pazienza, da tanta costanza. Ho vissuto un’infinità di vite, di situazioni, di esperienze ed ho conosciuto fotografi e stilisti importanti. Potrei citare, ad esempio: Harper Bazar Italia, Gianni Versace, Franca Sozzani e tanti altri. Gli anni ’80 hanno caratterizzato il mio percorso da modella. Sono entrata dalla porta principale vivendo Parigi, New York e tanto di più.
Tanti personaggi e, come dicevi poco prima, tante vite vissute. Quale, tra i ruoli interpretati, ricordi con maggiore attenzione?
Ricordo con immenso piacere tutti i personaggi a cui ho avuto modo di prestare voce e volto. Sono orgogliosa di ogni minimo frammento della mia carriera.
Se di teatro si parla, cosa puoi dirci a riguardo?
Si parla di una condizione fondamentale, essenziale per me. Regalare emozioni al pubblico, calcando le tavole del palcoscenico, è qualcosa di necessario, vitale.
In teatro con “Il Re muore”, proprio in questo periodo, ad opera di E.Ionesco. Cosa puoi dirci su questo nuovo spettacolo itinerante?
Interpreto la Regina Marguerite, in questo spettacolo. Il teatro di Ionesco, di volta in volta, mi regala sempre nuove emozioni. Adoro la sua allegria triste, la capacità che ha di poter far riflettere sulla vita e sulla morte, allo stesso tempo. Aspetti che, da sempre, mi affascinano molto. Il riscontro da parte del pubblico, per questo spettacolo, è ottimo, e a breve lo proporremo anche a Firenze, al Teatro La Pergola. Al momento siamo in Sicilia, pronti a regalare altre emozioni al nostro pubblico.
“Discoring”, che risale all’82, ha rappresentato tanto nel tuo percorso artistico..
Mai avrei immaginato il successo del programma, annesso a quello avuto come conduttrice, insieme alle altre colleghe che ne hanno preso parte. Anni felici, spensierati, che ricordo con grande tenerezza.
Anni addietro hai avuto modo di prendere parte a “Pronto Raffaella” condotto, appunto, dalla mitica Carrà. Che ricordo hai di lei, recentemente scomparsa?
Conservo un bellissimo ricordo dell’amicizia che mi legava a Raffaella Carrà, al di là della partecipazione al suo programma. Una persona vera, genuina, profonda, legata al suo lavoro che sapeva gestire in maniera fantastica, senza vivere di sciocche ambizioni. Questo, insieme ad altre importanti caratteristiche, hanno contribuito al successo di Raffaella Carrà, facendola amare dal suo pubblico.
Nel 1983 la partecipazione/conduzione di Sanremo. Che ricordo ne hai?
Un ricordo bellissimo per via della mia giovane età, per la possibilità di poter essere su un palco così importante. Una sfida che non dimenticherò facilmente.
Che ricordo hai invece di Giuliano Gemma con cui girasti “Tex e il signore degli abissi” ed altri sceneggiati?
Ero alla seconda esperienza televisiva, con Giuliano Gemma, ai tempi. Avevo da poco terminato le riprese de “Il Commissario Mattei”, per Rai2. Era una persona gentile, affettuosa, un’anima bella. Negli anni siamo stati anche vicini di casa. Oggi conservo un ottimo rapporto con le sue figlie, Giuliana e Vera.
Nell’87 prendesti parte alla prima fiction realizzata interamente in estate, “Professione Vacanze”, con Jerry Calà. Che ricordo hai anche di quella esperienza?
La serie era diretta da Vittorio De Sisti. La ricordo con allegria, come ricordo con piacere l’estate in cui la realizzammo, in Puglia. Calà è un amico sincero, simpatico, geniale.
Una regia che ricordi con piacere, realizzata negli anni?
Ciò che conta, nei lavori che porto a termine, è la possibilità di sensibilizzare il pubblico lasciando loro qualcosa di importante, di sensato. Mi piace l’idea di poter approfondire tematiche sociali importanti, degne di nota.
Cosa ama di più nel quotidiano?
Amo la mia famiglia, i miei figli, il mio compagno e il mio cane. Loro sono vita per me!
Progetti futuri di cui poterci anticipare qualcosa?
Sto programmando le presentazioni di alcuni lavori che ho scritto. Si tratta di “Non svegliate Baba Roga”, edito da Armando Curcio Editore, e “La Regina delle Rose”. Attualmente sto lavorando ad un nuovo romanzo, “Agatha”, basato sulla storia di Agatha Barbara, prima presidente donna europea. A Tirana, invece, porterò “Teuta”, un testo dedicato ad una importante regina albanese.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24