La recensione di Riff Raff, il nuovo film del regista statunitense Dito Montiel

Si può essere strani, alla deriva, addirittura avere qualche conto in sospeso con la giustizia ma della famiglia non si discute

Riff Raff: quando la famiglia è “marmaglia”

L’estroso regista di Guida per riconoscere i tuoi santi (2006) e Boulevard (2014), lo statunitense Dito Montiel, classe 1965, ha  presentato  in anteprima, a Torino,  il nuovo Riff Raff (Marmaglia), già proiettato nel prestigioso Toronto Film Festival dove lo ha scoperto   Giulio Base, attuale Direttore  di Torino Film Festival, che lo ha fortemente voluto nella categoria Fuori Concorso della  manifestazione piemontese  appena conclusa.

Il nostro giudizio

Buona scelta per un film divertente, scritto dal drammaturgo John Pollono,  con un cast indovinato di attori piuttosto “folli” , come li definisce lo stesso regista. A partire da  Jennifer  Coolidge di American Pie che è stata la prima ad essere inserita nel cast definito “Stellare”. Altra figura singolare quella di  Emanuela Postacchini, nata ad Ancona, giovane attrice che, secondo il regista, con alcune battute in lingua madre,  ha migliorato lo script del film.

Dito Montiel in Riff Raff adotta un registro leggero, dai toni  chiaro scuri con cui  crea situazioni il più possibile reali, vicine alla variegata  dimensione della famiglia oggi, non più composta solo  da un nucleo tradizionale genitori-figli ma aperta ed allargata. A dire del regista “La storia è violenta, tragica, davvero divertente, a volte anche straziante, e tutta incentrata su segreti e mezze verità”. I personaggi complessi, le disfunzioni familiari e la mascolinità tossica fanno da sempre parte del  lavoro di Montiel  e questa storia era “un’opportunità per combinare il puro divertimento all’eccitazione della violenza, come avviene in Quei bravi ragazziNon è un paese per vecchi, Le iene o ancora Velluto blu o History of Violence…”.

 Breve sinossi

Vincent, un ex criminale che ha una nuova vita, trascorre le vacanze di Natale con la sua nuova famiglia prima che il figlio DJ parta per il college. La quiete viene disturbata quando, inaspettatamente l’ex moglie, il figlio e la fidanzata italiana  irrompono dal nulla nella quiete domestica e cercano un rifugio sicuro dai nemici che li stanno cercando.

Un’ immagine veritiera

“La famiglia non si sceglie, è una cosa complicata. Si è obbligati ad amarla così com’è” (Dito Montiel). Ed è davvero incredibile il nucleo familiare  di questo film composto da personaggi bizzarri un po’ buoni ed un po’ cattivi. Cornice perfetta per una reunion improbabile il periodo di Capodanno. Vincent (Ed Harris), la seconda moglie Sandy (Gabrielle Union) sono nello splendido chalet di montagna assieme al figlio di lei  DJ (Miles J Harvey), personaggio divertentissimo quanto originale nei tratti dello script. La quiete del loro  benessere borghese, fatta di bellezza e perfezione, viene inaspettatamente turbata da strani e bizzarri personaggi, sgangherati e tutti un po’ ai limite.

Ed è così che irrompono nella storia Ruth (Jennifer Coolidge) un po’ alcolista ed un po’ ancora innamorata dell’ex marito, il figlio Rocco (Lewis Pulman) e la fidanzata Marina in procinto di partorire. Tutti e tre  in fuga  alla ricerca di un posto sicuro. Il passato di Vincent ritorna, riporta alla luce  i rancori, i conti in sospeso, le ombrosità  di ogni esistenza all’apparenza perfetta.

Tra il gangster e il revenge movie, il film scorre veloce travolgendo  tutti i personaggi in un turbinio di eventi ma riservando anche  qualche sorpresa, bella o brutta che sia.

Emma Borella per http://LiveMedia24.com

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