Due film al cinema per l’attrice Marilù Pipitone, “La bocca dell’anima” e “Il giudice e il boss”. Progetti importanti, degni di nota, che le hanno regalato quel quid in più.
Ruoli intensi, molto vissuti, che hanno regalato all’attrice la possibilità di comprendere quanto sia importante per lei fare cinema nella maniera più pulita possibile.
Vi lasciamo a questa nostra intervista, alle parole di Marilù Pipitone, al suo futuro artistico…
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Marilù. Attualmente sei al cinema nella pellicola, “La bocca dell’anima”, ad opera di Giuseppe Carleo. Cosa puoi dirci a riguardo?
Il film è uscito nelle sale già lo scorso 26 settembre e parla di magia, di qualcosa di affascinante e oscuro, di una Sicilia inedita, innevata, degli anni cinquanta. Un film che, a suo modo, ci riporta ai nostri avi, alle loro credenze… Non vi dirò altro per non togliervi la giusta curiosità. Questo film, così come “Il giudice e il boss”, mi ha regalato la possibilità di comprendere quanto sia per me fondamentale fare cinema nella maniera più pulita e giusta possibile.
Nella pellicola compare anche l’attore Maurizio Bologna, recentemente scomparso…
Un colpo al cuore! Il film è ovviamente dedicato a lui e assume, di conseguenza, un valore duplice. Maurizio mancherà a tutti, così come la sua recitazione.
Protagonista al cinema di un’altra pellicola, “Il giudice e il boss”, quali anticipazioni a riguardo?
Ripercorriamo la vita del primo giudice ucciso dalla mafia, Cesare Terranova. Una storia più che reale, nelle sale dal 25 settembre, proprio in occasione del quarantacinquesimo anniversario dalla sua morte.
Quale ruolo manca ancora al tuo percorso artistico?
Vorrei poter interpretare una donna forte, capace di cambiare nella maniera più positiva possibile le sorti della società. Donne che sono realmente esistite, tangibili.
Che periodo stai vivendo?
Un periodo tranquillo, di grande consapevolezza, in cui vivo il qui ed ora senza ansie o stress.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24