“Io sono ancora qui”
E’ il titolo italiano del film Ainda estau aqui del regista brasiliano Walter Salles in uscita nelle sale italiane il 30 gennaio con BIM Distribuzione. Ispirato dal romanzo di un figlio di un perseguitato, sottratto alla propria famiglia, durante la dittatura militare brasiliana negli anni ’70, Io sono ancora qui è interpretato da una intensa Fernanda Torres, madre coraggio in cerca della verità, protagonista indiscussa del film che al festival del Cinema di Venezia ’24 ha ottenuto il meritato premio alla Migliore Sceneggiatura e con cui ha vinto ai Golden Globe il Premio Migliore Attrice in un film drammatico.
Walter Salles, regista e sceneggiatore di Rio De Janeiro noto per Central do Brasil (1998) e I diari della motocicletta (2004) porta sul grande schermo un film pulito, che racconta una vicenda di violenza nella società borghese brasiliana nel 1970.
Sinossi
La placida e felice vita della famiglia Paiva, benestante e molto unita, scandita da incontri conviviali, feste, giochi sulla spiaggia, viene interrotta improvvisamente. La cupezza della dittatura che attraversa il Brasile negli anni ’70 non è fatta solo di carri armati che attraversano il cuore di Rio. Il sospetto del potere nei confronti degli oppositori e dell’eversione socialista porta ad arrestare molti cittadini. E’ quanto accade a Rubens (Selton Mello), ingegnere di successo, padre amorevole e marito innamorato. Alla moglie Eunice (Fernanda Torres) tocca il compito di tenere unita la famiglia e guidarla con fierezza, dignità ma anche grande ostinazione nell’affrontare un ingranaggio oppressivo che distrugge ed annienta i diritti civili.
Alcune suggestioni sul film
Il sole e l’estate di Rio, il mare, l’acqua, molte fotografie e una cinepresa sono alcuni elementi di questo film che raccontano la vita dei Paiva. L’orizzonte di Io sono qui é racchiuso in un mondo di affetti fatto di spensieratezza e ironia. La cinepresa amatoriale della figlia maggiore Vera filtra le immagini e le immortala, filma il reale per esserne testimone o per creare un ricordo. Una realtà decisamente serena e gioiosa sulla quale incombe una Storia nefasta. Allo stesso modo Walter Salles crea un film che è in primo luogo una fortissima traccia di una storia vera e una commovente lezione di resistenza e forza umana. La sua telecamera osserva, scruta il dolore e la grande sofferenza sottolineando la dignità, il desiderio di lottare e non piegarsi mai in nome della legalità. Il gioco della sceneggiatura accentua, senza grandi artifici, il coinvolgimento empatico, non lascia indifferenti in un crescendo di emozioni.
A cura di Emma Borella per http://LiveMedia24.com