Un nuovo progetto per l’attrice e regista Samantha Casella, “Katabasis”, un film che segue il successo ottenuto con “Santa Guerra”, insignito di vari riconoscimenti.
Incontriamo Samantha Casella per parlare anche del suo ritorno a Venezia in occasione del Premio Starlight che le è stato insignito questo settembre.
Vi lasciamo alle parole di Samantha Casella, al racconto del suo nuovo film, a ciò che ne sarà del suo futuro artistico.
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Samantha. Un secondo film all’attivo, “Katabasis”, un lavoro particolare, a cui tieni molto. Cosa puoi dirci a riguardo?
Una dimensione parallela “Katabasis”, un progetto non propriamente narrativo che si sviluppa su più fronti. Si parla di abusi subiti da una donna e della sua continua ricerca di situazioni simili. Vive tutto ciò, forse, perché intrappolata nel trauma vissuto, con una caratterizzazione anche mitologica. Il film, segue, difatti il mito di Ade e Persefone.
“Santa Guerra”, il tuo primo progetto, ti ha regalato non pochi riconoscimenti e, a tal proposito, quali sensazioni ti ha portato?
Nonostante abbia creduto sin da subito in “Santa Guerra” mi ha comunque regalato delle bellissime sensazioni, spiazzandomi. In Italia non ha forse avuto l’attenzione che meritava ma altrove ha reso tanto l’idea da portarmi a vincere 647 premi. Un piccolo punto interrogativo verso il futuro, verso ciò che ne sarà…
Anche quest’anno hai preso parte al Premio Starlight ideato da Francesca Rettondini e Giuseppe Zaccaria. Un ritorno a Venezia, all’esperienza precedentemente vissuta…
L’idea di poter tornare a Venezia mi rende sempre felice così come la possibilità di poter avere di nuovo una vetrina così importante. Non posso che ringraziare ancora una volta Francesca e Giuseppe per questo.
Se di futuro si parla, invece, cosa puoi anticiparci a riguardo?
Ho diversi progetti da sviluppare ma, su tutti, un terzo film, una sorta di trilogia del subconscio.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24