LiveMedia24 incontra il regista Angelo Frezza alle prese con un progetto importante, “Oltre la luce”, legato ad un qualcosa che ha vissuto nel profondo.
Angelo Frezza è partito da tre cortometraggi, di cui vi parleremo nell’intervista, per dar vita a questo lungometraggio, “Oltre la luce”.
“Oltre la luce” e tanto altro in questa nostra intervista ad Angelo Frezza.
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Angelo, parlaci di “Oltre la luce”, di come ha avuto origine, di ciò che lo compone?
Ho realizzato tre cortometraggi, “The Hole, “Per Sempre” e “Beatrice” che, a loro modo, andranno a comporre un unico lungometraggio, “Oltre la luce”. “Per Sempre” è uno dei tre episodi, esperienze di passaggi tra la vita e la morte, che prende spunto da “The Hole”, il racconto di un viaggio di andata e ritorno dal coma. Il mio, di coma, in tal caso.
Un’idea, la mia, che prende spunto da uno scrittore che ha realizzato un libro in cui parlava di tali esperienze. I tre racconti, ne “Oltre la luce”, saranno parte del film a mo’ di flashback dei protagonisti di questo progetto. Protagonisti di questi miei lavori: Elisabetta Pellini e Pietro Genuardi per “Per Sempre”, Ninì Salerno, Ludovico Fremont e Margot Sikabonyi per “The Hole”. Non ultimi, Pino Ammendola, Angelica Cacciapaglia, Angelo Longoni, e Alessandro Onorati, per “Beatrice”.
Direttore esecutivo e, in seconda battuta, regista. A cosa devi ciò, Angelo?
Un passaggio del tutto naturale, quello che mi ha portato alla regia. Quarant’anni di cinema per me, ad ottobre, un mestiere che ho da sempre nel sangue, senza dover provenire per forza da una famiglia di artisti. I miei inizi mi riportano a Franco Cristaldi, a quando ero suo autista, e parliamo di una persona che ha vinto tre Oscar, un grande produttore. Ho lavorato con molti registi competenti nel corso degli anni: Magni, Longoni, Frazzi, Martino, Bava, Milani, Sanchez e non solo..
Angelo, di cosa dovrebbe raccontare, a tuo parere, il cinema di oggi???
Nel corso degli anni ho insegnato in quasi tutte le scuole di cinema di Roma. Sono dell’idea che, se riesci ad inquadrare nella giusta ottica un ragazzo che ha una mentalità artistico/tecnica piuttosto moderna, allora hai creato un buono sceneggiatore e regista.
Cosa ti auguri di poter realizzare un domani?
Ho un sogno nel cassetto, la possibilità di realizzare un film dal titolo, “L’obiettivo”. Un thriller genere “Una finestra sul cortile” o “Le vite degli altri”, ma in una chiave molto più moderna.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24