LiveMedia24 ha oggi il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Ivan Boragine, indimenticato protagonista della serie “Gomorra”, che andò in onda alcuni anni fa su sky. Un ruolo, quello del sindaco Michele Casillo, che ha regalato ad Ivan un meritatissimo successo. Teatro, Televisione e quanto altro, in questo nostro piacevole incontro.
Ciao Ivan, grazie per essere con noi. Come stai e come affronti questo momento così delicato che ha comportato uno stop importante anche nell’ambito dello spettacolo?
La prima fase del lockdown è stata di riposo ed è stata una situazione che ho affrontato con molta positività. Soltanto con il passare del tempo e con la diminuzione di quelle che erano le speranze di una veloce ripresa, anche da parte di chi ci governa, sono entrato in una fase di stress. Una fase in cui non ho smesso di organizzare quelle che erano le mie idee, continuando tra l’altro a lavorare ad uno spettacolo teatrale a cui avrei dovuto prendere parte proprio in quel periodo. Continuo a curare mente e corpo, mi immergo nella lettura, in quella che è la cultura. La positività di certo non mi ha abbandonato e mi auguro che tutto possa rinascere, al più presto, magari meglio di prima.
Doppiaggio e recitazione, due mondi di cui fai parte. A quale dei due ti senti più affine?
Adoro il doppiaggio perché mi consente di recitare in maniera duplice e adoro poter giocare con la mia voce. Mi crea grande emozione. È per me una strada sempre aperta, anche se da tempo non vi ho a che fare. La recitazione è invece qualcosa di vitale. Due mondi fantastici che contribuiscono a farmi sentire vivo e che spero di poter portare avanti con la costanza e la determinazione di sempre.
Il successo è arrivato alcuni anni fa, interpretando il ruolo del sindaco di Giugliano nella serie di successo “Gomorra”. Che ricordi hai di quel set?
Si, il successo è davvero arrivato con il ruolo del Sindaco Michele Casillo. Ho dei bellissimi ricordi di quel periodo. Ho avuto modo di farmi conoscere sia al grande pubblico che ad una gran parte degli addetti ai lavori. Amo spesso definire Gomorra per me come una punta dell’iceberg, al di sotto del quale ci sono tanti lavori realizzati in precedenza e che, grazie a Gomorra, ho avuto modo di mettere ancora più in risalto. Non finirò mai di dire grazie a tutti coloro che mi hanno dato questa opportunità. È un punto di partenza per una costruzione sempre più solida della mia carriera. Casillo, tra l’altro, è un personaggio ancora vivo e chissà che un domani…
Come gestisci il rapporto con il pubblico?
Cerco di essere sempre me stesso, seppure la timidezza talvolta mi porta a provare dell’imbarazzo per i tanti complimenti ricevuti. Essere apprezzato per ciò che faccio, con il cuore, è qualcosa di impagabile. Sono un essere umano che fa un lavoro come tutti gli altri, posso quindi affermare con certezza che lo scambio di energia che si viene a creare proprio tra noi esseri umani è alla base di tutto nella vita. Non posso far altro che ringraziare il pubblico, semplicemente.
Il ruolo a cui auspichi da tempo?
Da alcuni anni ho scoperto di avere una notevole vena comica che mi piacerebbe mostrare in televisione o, perché no, al cinema. Mi piacerebbe anche avere la possibilità di interpretare un personaggio che racchiuda in sé più personalità. Un serial killer ad esempio, perché mi affascina l’idea di poter essere un qualcosa per poi poter diventare subito altro, giocando con le mille sfaccettature di quel personaggio.
Progetti per il futuro?
In cantiere ci sono un paio di progetti per la televisione, fermi al momento sempre a causa del covid. Per quanto riguarda il teatro invece c’è in cantiere uno spettacolo a tre, di cui al momento non posso anticipare nulla. Posso solo dirvi che si tratta di una commedia inedita e molto divertente. Ci auguriamo di poterlo presto portare in scena non appena riapriranno i teatri. Ne sono certo, il pubblico si divertirà.
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Foto a complemento dell’articolo fornite dall’artista.