La legge di Lidia Poet, ispirata ad una storia vera, è ambientata nella Torino di fine ‘800. E’ proprio Lidia Poet il personaggio storico rivoluzionari di cui viene raccontata la storia. Con il volto di Matilda De Angelis, che diventa protagonista della nuova serie Netflix in sei episodi.
Nella Torino di fine ‘800 la nostra protagonista si ritrova ad essere l’unica donna iscritta all’Albo degli avvocati, e combatte tutti i giorni per riuscire a svolgere la sua professione. Una sentenza della Corte d’Appello di Torino però dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati. Questo le impedisce di esercitare la professione perché donna. Senza speranze Lidia va dal fratello cercando asilo e inizia a lavorare presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per combattere la decisione della Corte.
Lidia, appoggiata dal fratello e da Jacopo, giovane giornalista e cognato di Lidia, cercherà di risolvere i casi all’apparenza più disperati.
La serie racconta una storia importante, storie che vanno raccontate per essere conosciute e che si fanno portavoce di messaggi nobili. Tuttavia la messa in scena e il linguaggio affidato ai personaggi stride con l’immaginario di fine ‘800. Il linguaggio infatti è contemporaneo rispetto all’ambientazione. Questo elemento non deve essere però per forza negativo, infatti se nei primi momenti lascia interdetti, con il passare degli episodi diventa familiare e fa entrare lo spettatore in una mondo che è un mescolarsi di modernità e storia.
La Lidia di De Angelis parla, si muove e pensa come farebbe una giovane donna del 2023. Per quanto questo renda accattivante il personaggio, allo stesso tempo impone uno sfasamento temporale che può fra prendere poco sul serio tutto il resto del racconto.
La legge di Lidia Poet
La legge di Lidia Poet è un piacevole racconto, molto chiaro nella messa in scena dei vari casi che Lidia dovrà risolvere. La struttura unisce in maniera abbastanza continua trama verticale e orizzontale. La lotta di Lidia contro le istituzioni e la sua richiesta di ricorso percorre tutta la storia, mentre in ogni episodio siamo di fronte a un nuovo caso, sempre di omicidio, in cui Lidia copre il ruolo di detective, confidente e avvocato.
Nonostante la semplicità e la godibilità della serie si percepisce un muro che non permette di apprezzare a pieno il racconto. I personaggi sono messi in scena da attori di talento, su tutti proprio De Angelis e Eduardo Scarpetta, ma non sono mai credibili fino in fondo.
L’ambientazione torinese della serie riesce a regalare dei bei momenti, soprattutto in termini di atmosfera.
La legge di Lidia Poet è una serie divertente, comprensibile per il pubblico di oggi, leggera, che perde però di drammaticità e di profondità nel raccontare una storia a tratti tragica.
Silvia Maddalo per LiveMedia24.