Intervistiamo oggi Luigi di Fiore: la sua vita tra teatro, TV e lockdown.
Dagli studi con Gassman, al successivo ruolo di Don Giovanni diretto da Strehler al Piccolo di Milano, per poi passare all’avventurosa La Piovra 4; Luigi Di Fiore non si è mai fermato ed ha ottenuto ancora maggiore successo con il ruolo dell’indimenticato Dottor Luca De Santis nella soap opera di RaiTre, Un Posto al Sole. A seguire altri innumerevoli lavori, come Amanti e Segreti, I Cesaroni, Incantesimo, Il Commissario Nardone, Rosy Abate – Seconda stagione ed il tutto senza mai dimenticare la magia che si prova nel calcare le tavole del palcoscenico.
Lo ritroviamo difatti ne L’erba cattiva non muore mai, Sogno di una notte di mezza estate, nella stesura del collega e amico Sergio Assisi dal titolo L’Ispettore Drake e il delitto perfetto, successivamente ancora in Sonata a Kreutzer. Ma questi citati sono solo alcuni dei lavori che lo vedono impegnato. Poco prima del lockdown che ha immobilizzato l’Italia, Luigi aveva da poco avviato un nuovo spettacolo itinerante, “Verso Dante”.
Lo incontriamo per avere un punto di vista in più su quello che è lo stato attuale che stiamo vivendo.
Ciao Luigi, come procede il tuo vissuto?
Sono molto preoccupato per la situazione che stiamo vivendo. Come molti, del resto. La nostra categoria ha colto impreparate tutte le istituzioni che non sono state in grado di immaginare una risposta adeguata a questo fermo. Questo ha provocato in tutti noi una grave crisi. Stiamo cercando di lottare, di tutelarci e tutto ciò per poter sopravvivere. È per questo che la base attoriale italiana ha cercato di organizzarsi, di unire le proprie forze, ed è così che si è avuta l’idea di fondare, “IL REGISTRO ATTRICI ATTORI ITALIANI”.
A breve dovrebbe difatti avere vita un portale importante dove finalmente saranno definite le caratteristiche che devono avere attori ed attrici per esser considerati tali. Questo perchè da un punto di vista giuridico era impossibile definire chi fosse e chi non fosse realmente attore. Proprio in seguito alla mancanza di tali specifiche, ci siamo coesi e abbiamo fondato il registro delle attrici e degli attori italiani. Tutto questo ha portato anche alla presentazione di un disegno di legge depositato a giugno nella settima commissione cultura del senato. Tutti noi vogliamo spingere affinchè sia votata questa legge davvero fondamentale per la nostra categoria. Una categoria sino ad ora dimenticata.
Uno Stop forzato per lo spettacolo “Verso Dante”, che riprenderà il suo cammino nel 2021 a Monaco. Vuoi parlarcene?
Il debutto è avvenuto a Firenze, con un grande successo di pubblico. Purtroppo però Verso Dante, ha dovuto appunto subire una battuta d’arresto. Ma se le date italiane sono attualmente ferme, il 21 gennaio 2021 potrebbe esserci l’occasione di essere a Monaco, in seguito ad un invito ricevuto dalla Principessa di Hannover in persona. Mi auguro solo che la situazione lì in Francia in quel periodo sia tranquilla. Il mio personaggio, in questa piece, si trova a vivere nell’abbandono più totale, abbandono equiparabile all’abbandono di quella che è la cultura. Questa estate ho inoltre preso parte al film Amen, con la regia di Andrea Baroni, ed ho terminato proprio in questi giorni le riprese de L’Ispettore Coliandro, dei fratelli Manetti.
Cosa ti auguri per il futuro dello spettacolo?
Mi auguro che possa verificarsi un cambiamento totale, e questo perchè sono convinto che occorra una profonda riforma dello spettacolo italiano, del teatro. Riforma che metta tutto in discussione affinchè i soldi pubblici vengano distribuiti in maniera più equa. Di positivo ad oggi c’è solo l’aver compattato molto bene la base attoriale italiana. Dall’esser originariamente individualisti, ci ritroviamo ora uniti, nel cercare di ragionare insieme su quelle che possano essere le soluzioni da adottare. Una potrebbe essere appunto proprio il “registro attrici attori italiani”, con le sue duemila e più firme presenti a sostegno. Individuare dunque chi, nello specifico e tra gli appartenenti al nostro settore, ha necessariamente bisogno di imminente aiuto.
Ritratto di Luigi di Fiore: la sua vita tra teatro, TV e Lockdown.
Ringraziando Luigi per l’intervista rilasciata, alleghiamo di seguito il comunicato stampa de “IL REGISTRO ATTRICI E ATTORI ITALIANI”:
“Le Attrici e gli Attori italiani rivendicano tutele professionali soprattutto in questo delicato momento di emergenza Covid. Per questo hanno creato un Registro – al quale si sono iscritti più di duemila attori – e chiedono al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo di adottarli, al fine di poter dare agli esponenti della categoria, accesso ai sussidi e agli ammortizzatori dell’emergenza Covid.
Una categoria che, da marzo scorso, è quasi del tutto ferma lavorativamente e a tempo indeterminato e che è rimasta nella grandissima maggioranza esclusa dai sussidi Covid erogati finora dal Governo perché invisibile alle Istituzioni, a causa dell’inadeguatezza dei criteri adottati per rintracciarla.
Proprio da ciò, è nata la necessità di autodefinirsi con dei parametri e auticensirsi per mettere a disposizione delle Istituzioni questo strumento.
L’iniziativa – sostenuta anche dalle associazioni di categoria come Facciamolaconta e Unita – ha generato anche una proposta di legge a firma Madia, Serracchiani e Piccoli Nardelli, depositata a giugno e ora al vaglio della Settima Commissione, Cultura, del Senato. Ma la proposta di legge non sarà votata in tempo utile per questa emergenza. Chiediamo quindi che venga utilizzato da subito, per le tutele necessarie, questo REGISTRO ATTRICI ATTORI ITALIANI voluto e creato dalla categoria. Una categoria comunemente immaginata come di privilegiati, ma che per la maggior parte non è tale: se esiste il protagonista è perché intorno a lui ci sono tanti attori comprimari.”