Valerio Di Benedetto: tra le esperienze più importanti “Il Nostro Generale”

Un ruolo importante per Valerio Di Benedetto nella nuova fiction "Il nostro generale" dove porta in scena la figura del brigatista Patrizio Peci.

Veste i panni del pentito brigatista Patrizio Peci, Valerio Di Benedetto, nella nuova fiction di Rai1, “Il Nostro Generale”, omaggio al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Un lavoro che lo gratifica molto, “Il Nostro Generale”, e che Valerio Di Benedetto annovera tra i più importanti, al momento, del suo percorso artistico.

Lo incontriamo, dunque, per parlare delle sue esperienze, del teatro e de “Il Nostro Generale”.

Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Valerio, cosa puoi dirci sul ruolo che ricopri nella fiction di Rai1, “Il Nostro Generale”?

Ricopro il ruolo del brigatista pentito, Patrizio Peci. Un personaggio che ho apprezzato sin dal primo momento, da quando ho preso parte ai casting, fino al percorso realizzato insieme al regista per dargli una forma concreta. Ho avuto riscontro, del suo vissuto, da parte di persone che lo conoscevano bene. Ne ho apprezzato ogni sfumatura, ogni sua piccola imperfezione anche.

A capitanare il tutto, nei panni del generale, Sergio Castellitto. Cosa ricorderai di questo lavoro, un domani? 

Ricorderò i colleghi, specie quelli con cui ho avuto modo di legare maggiormente: Andrea De Maria e Flavio Furno, insieme a Reggiani. Porterò con me, inoltre, il ricordo di un lavoro ben strutturato, felice di ogni giornata di set portata brillantemente a termine.

Quale lavoro, tra quelli interpretati, porterai maggiormente nel cuore? 

Di certo questo, il Patrizio Peci interpretato ne “Il Nostro Generale”. Lo diceva anche Sergio Castellitto durante la conferenza stampa di alcuni giorni fa. Ci accompagnerà la nostalgia per questo lavoro, l’impegno profuso in ogni singola scena.

Quale ruolo ti piacerebbe poter impersonare in futuro? 

Un ruolo in costume, sicuramente! Sento di essere portato per tali ambientazioni, per tali atmosfere. Potrei dire lo stesso per il genere fantasy.

In teatro sei impegnato ne “La bicicletta” ad opera di Sandro Bonvissuto. Cosa ti lega, in particolar modo, alle tavole del palcoscenico? 

Tento di spaziare, come possibile, in ogni situazione, in ogni ruolo che porto in scena. Sento la necessità, ogni volta, di cambiare, di esplorare, di distaccarmi dalla mia persona.

Puoi anticiparci qualcosa sul tuo futuro artistico? 

Porterò in scena una commedia, a breve, per poi dedicarmi ad alcuni spettacoli per bambini, e non solo, insieme al collega Gabriele Mazzucco.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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