Vincenzo Ferrera è oggi tra gli attori più amati della serie Rai, “Mare fuori”, giunta alla sua terza stagione. Una serie apprezzatissima dai giovani e dai meno giovani, così come il personaggio del professor Beppe, interpretato proprio da Ferrera.
Un successo, quello di cui ci parla lo stesso Vincenzo Ferrera in occasione della programmazione di “Mare fuori”, inaspettato e vissuto con immenso orgoglio e piacere. Una popolarità toccata soltanto ai tempo di Un Posto al Sole, a cui prese parte qualche anno fa.
Vincenzo Ferrera ci parla, in questa intervista, di “Mare fuori” e del suo percorso artistico, senza dimenticare l’amato teatro.
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Vincenzo, “Mare fuori” è giunto alla sua terza stagione. Cosa puoi dirci su questo intenso lavoro e sul successo che ti sta regalando?
Il mio Beppe, il professore che interpreto da sempre, è amatissimo sia dai giovani che dai meno giovani, così come l’intera serie. In questa stagione si troverà a vivere un rapporto intenso con quella che, all’interno del carcere, si pensa possa essere sua figlia. Non vi dirò altro per non rovinarvi del tutto la visione, seppure i primi episodi siano già andati in onda su RaiPlay, in anteprima. Sono molto felice del successo che stiamo ottenendo e del fatto che abbia modo di poterlo vivere a cinquant’anni, un’età che non crea alcun tipo di illusione. Un successo assaporato, a suo tempo, interpretando un altro professore, nella serie di Rai3, Un Posto al Sole.
Cosa ti accomuna a Beppe Romano, il professore che interpreti nella serie “Mare fuori”?
Siamo simili nella bontà d’animo, ma differenti per molti altri versi. Io, nella vita, sono molto più difettato, caratterizzato da svariati difetti e cinico. Come lui, però, ho un legame molto forte con i ragazzi, sia sul set che nella vita. Ogni abbraccio che avrete modo di vedere nella serie, credetemi, è molto vero, sentito. Per loro, più che essere Vincenzo, sono Beppe, prima di tutto.
Accennavi ad “Un Posto al Sole”, poco fa, vuoi per popolarità, vuoi per vissuto ed esperienza. Che ricordo hai della tua partecipazione alla nota, e longeva, soap opera di Rai3?
Ne conservo un ricordo bellissimo! Sono stato accolto benissimo, ai tempi, da tutta la famiglia di Un Posto al Sole, di cui conoscevo già alcuni registi. Avevo preso parte, poco prima, alla soap realizzata in Sicilia, “Agrodolce”. Più volte mi sono ripromesso di tornare a salutare i colleghi, ma non è ancora capitato, purtroppo. Sarei stato felice, ai tempi, di prendervi parte per un periodo più lungo, ma non è accaduto, purtroppo.
Un’altra serie Rai, “Sopravvissuti”, ti ha visto tra i suoi protagonisti, recentemente. Cosa puoi dirci a riguardo?
Ho vissuto un’esperienza magnifica con tutto il cast di “Sopravvissuti”. Una serie realizzata quasi interamente in un capannone, dove è stata ricostruita una vera imbarcazione. Un personaggio, il mio Tano, caratterizzato dalla follia, un qualcosa di particolare e “bello” da interpretare. Mi auguro possa esserci una seconda serie in modo da poter sviluppare altri nuovi aspetti.
Nel tuo vissuto artistico vi è, per lo più, il tuo amato teatro. Una passione a cui mai sapresti rinunciare..
Si, credo che il teatro sia la vera essenza per chi fa questo mestiere. Davvero non potrei mai farne a meno! Dopo la messa, pensateci, l’unico luogo di unione è proprio il teatro.
Puoi anticiparci qualcosa sul tuo futuro artistico?
Certamente! Sto girando una miniserie, a Potenza, sul caso legato ad Elisa Claps, la bambina che fu ritrovata morta nel sottotetto di una chiesa. Interpreto suo padre, per la regia di Pontecorvo, ancora una volta per la Rai.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24