Le tre spade per la guerra di Troia

Sono tre spade trovate a Trapezà di Eghion in Acaia a provare che Omero nell'Iliade aveva ragione riguardo la presenza di palazzi micenei nel Peloponneso e quindi della loro potenza militare.

Sono tre spade trovate a Trapezà di Eghion in Acaia a provare che Omero nell’Iliade aveva ragione riguardo la presenza di palazzi micenei nel Peloponneso. Questo confermerebbe la potenza militare micenea, oltre che a speculare riguardo alla destinazione di armi e guerrieri per la guerra di Troia.

Questa scoperta potrebbe ridisegnare i confini del regno di Micene nel Peloponneso della tarda età del Bronzo. Risulterebbero parzialmente coincidenti proprio con quelli suggeriti da Omero nell’Iliade.
Si tratta del rinvenimento di tre spade, di fogge caratteristiche delle produzioni micenee palaziali, databili nell’ambito del XIV sec. a.C., ovvero nel periodo di pieno fulgore dei palazzi micenei di Micene, Tirinto e Pilo.

I manufatti sono stati messi in luce dagli archeologi dell’Università di Udine, coordinati da Elisabetta Borgna, durante la decima campagna annuale di scavo della necropoli della Trapezà di Eghion in Acaia, nel Peloponneso occidentale.

Durante le indagini sono state rinvenute delle tombe apparentemente più semplici e modeste. Le spade molto probabilmente erano appartenute ad altrettanti guerrieri residenti in una comunità situata sulle propaggini montane dell’Acaia orientale, da cui si controllavano il centro di Eghion, la pianura costiera e il mar di Corinto.

Un megaron nelle vicinanze.

Lo scorso agosto gli archeologi hanno condotto inoltre indagini nell’antico villaggio. Fondato in età pre-micenea, verso l’inizio del II millennio a.C., l’abitato ebbe lunga durata. Quest’anno gli archeologi hanno anche riportato alla luce un imponente edificio con focolare centrale del tipo a “megaron”, caratteristico dell’architettura micenea.

Il sistema politico-sociale della civiltà micenea prevedeva che certi beni come le armi avessero circolazione controllata e accesso limitato. Elisabetta Borgna spiega: “(le armi) Prodotte nelle officine centrali, esse erano conservate nei magazzini palaziali e per lo più distribuite all’occorrenza. Solo guerrieri e ufficiali con ruoli specifici nell’ambito dell’amministrazione palatina, potevano tenerle sempre”.

“Questa presenza sembra costituire una conferma a quanto racconta Omero nel secondo libro dell’Iliade, quando, nel celebre Catalogo delle Navi, quantifica la potenza militare degli Achei impegnati nella spedizione a Troia elencando i comandanti e la provenienza dei contingenti. Il poeta greco riferisce che Agamennone in persona, re di Micene, avrebbe guidato da condottiero cento navi di guerrieri, reclutati, oltre che nei territori immediatamente circostanti al palazzo di Micene, in Argolide e Corinzia, anche intorno a Eghion, sede di vari insediamenti di cui più tardi ci avrebbe parlato Pausania”. Ossia i luoghi dove sono avvenuti gli scavi.

Si può visitare il canale youtube dell’Università di Udine che documenta ulteriormente gli scavi.

A cura di Serena Maddalo per LiveMedia24.

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