Opere di Piero della Francesca per la prima volta riunite

In un’esposizione unica e irripetibile, al Museo Poldi Pezzoli di Milano, con il sostegno di Fondazione Bracco quale Main Partner, verrà presentato – per la prima volta nella storia, dopo 555 anni dalla sua realizzazione – un capolavoro di Piero della Francesca (1412–1492): il Polittico agostiniano.

Dopo 555 anni dalla sua realizzazione, al Museo Poldi Pezzoli di Milano, con il sostegno di Fondazione Bracco quale Main Partner, verrà presentato il capolavoro di Piero della Francesca (1412–1492): il Polittico agostiniano.

La pala per l’altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Borgo San Sepolcro è fra le opere di maggiore impegno di Piero della Francesca.  Fu smembrata e dispersa entro la fine XVI secolo. Ciò che resta del polittico sono otto pannelli (la tavola centrale e gran parte della predella non sono state finora rintracciate).

La mostra.

In passato alcuni musei avevano già provato a riunire il polittico: lo stesso Museo Poldi Pezzoli nel 1996, la Frick Collection nel 2013 e il Museo dell’Hermitage nel 2018. Dal 20 marzo 2024, grazie alla collaborazione con i grandi musei proprietari dei pannelli superstiti sarà possibile ammirare riuniti tutti i frammenti del famoso polittico.
I musei sono: la Frick Collection di New Yor (San Giovanni Evangelista, la Crocifissione, Santa Monica e San Leonardo), il Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona (Sant’Agostino), la National Gallery di Londra (San Michele Arcangelo) e la National Gallery of Art di Washington (Sant’Apollonia).

La mostra, ideata da Alessandra Quarto, direttrice del Museo Poldi Pezzoli. Studiosi di livello internazionale hanno proposto l’ultima ricostruzione del polittico nel 2013 presso la Frick Collection di New York sulla base delle indagini finora condotte.

Visti da vicino i dipinti riveleranno la minuziosa attenzione del maestro per i tessuti e i gioielli come il broccato d’oro del Sant’Agostino e l’armatura del San Michele Arcangelo. Per contro, la semplicità del saio del San Nicola da Tolentino, austero e ruvido. Piero della Francesca ha sapientemente utilizzato giochi di luce per ognuno dei pannelli. Grande attenzione per i dettagli degli ornamenti che oggi dialogano perfettamente con le arti decorative presenti nella collezione del museo milanese.
A cura di Serena Maddalo per LiveMedia24.
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