L’Osteria del Palco: il primo libro di Francesca Amodio

L’Osteria del Palco – Storie Gastromusicali è il titolo del primo libro di Francesca Amodio edito dalla casa faentina POLARIS, e disponibile nelle librerie già dal 5 di questo mese di ottobre. Dalla penna di Francesca sono scaturite 25 interviste realizzate ad alcuni nomi del panorama musicale italiano, con un regalo acquisito, la prefazione di Omar Pedrini.

La copertina de “L’Osteria del Palco”: il primo libro di Francesca Amodio (Design Erica Castelli).

Queste le parole di Omar Pedrini: «Qui dentro troverete interviste straordinarie dove musicisti e cantanti raccontano il loro rapporto con il cibo e la loro musica. Dalle osterie care agli Zen Circus al ristorante in Grecia della famiglia Sinigallia, passando per la rocambolesca avventura sanremese dei Perturbazione, scoprirete posticini frequentati dalla grande carovana della musica indipendente, luoghi intimi o dell’anima di altri che qui consegnano le loro privatissime emozioni e i loro posti del cuore e del palato. Insomma un bel libro che potrebbe anche diventare una vera e propria guida on the road per appassionati di musica, viaggi e buon cibo».

25 interviste dicevamo, che celebrano i primi 25 anni del M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti, festival ormai storico di Faenza ideato da Giordano Sangiorgi. Festival che accomuna annualmente produzioni discografiche indipendenti ed emergenti della nostra penisola. Nomi, quelli presenti nel libro, che hanno esposto apertamente quella che è la loro attuale idea di arte, musica e cibo annessa al viaggio. Il loro essere dei musicisti indipendenti in Italia, prima di tutto. Un raccontare pulito, senza alcun limite e molto casereccio.

Ma chi è Francesca Amodio? Romana doc, classe 1991, Francesca è da sempre innamorata della scrittura, della musica e, spesso presente sotto palco. Conclusi i suoi studi in lettere e dopo il master in giornalismo e comunicazione, mette in atto il suo sapere per assecondare questa sua passione. Scrive per l’Unità, il Tiburno, Rockit, Funweek e molto altro ancora per poi approdare, attualmente, alla collaborazione con OAPlus, dedicandosi anche alla recensione, per l’appunto, di dischi per il M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti e collaborando con Musica dal palco.

Ciao Francesca, parliamo delle sensazioni che son scaturite durante la stesura di questo libro. Ti saresti mai aspettata di poterne scrivere uno?

La realizzazione de “L’Osteria del palco”, si è palesata come un’avventura inaspettata e atipica. Solitamente le tempistiche sono legate ai tempi tecnici della stesura di un libro e poi ad una successiva ricerca della casa editrice, per me invece la situazione si è presentata all’inverso: il libro è frutto della quarantena, di chiacchierate telefoniche, whatsapp e mail con tutti i presenti in questo progetto, e nasce da una telefonata di Giordano Sangiorgi nella quale mi chiese di scrivere un libro che celebrasse i 25 anni del M.E.I. in maniera un po’ sui generis. Ciò che distingue il libro da qualsiasi altro testo più canonico, è l’aver coniugato due mondi apparentemente diversi tra loro: musica e gastronomia. Diversi apparentemente, eppure così simili. Una grande fortuna è stata avere una casa editrice già pronta ed entusiasta. Difficile invece scrivere il libro in quarantena.

Questo perchè non è facile avere tante testimonianze tutte insieme da persone che si trovano in situazioni e luoghi del tutto opposti e per di più in un periodo così surreale. Perchè diciamo che la musica e la gastronomia sono mondi vicini? Perchè, se ci pensiamo bene, una canzone è un’opera d’arte come lo è un buon piatto ed entrambi necessitano di una genesi abbastanza prolungata che però richiede una fruizione breve. Per ascoltare una canzone ci vogliono pochi minuti, così come per consumare un piatto, e per giungere ad entrambi ci vuole una sana dose di passione, cuore e conoscenza, per poter poi rielaborare il tutto. Tradizione, prima di sperimentazione.

Questi 25 artisti mi hanno raccontato proprio di questo, benchè in apparenza non avessero nulla in comune. Basti pensare ad Enrico Rava, colonna del jazz mondiale, e una nuova leva coma La Rappresentante di lista, entrambi mossi da grandi ideali e sentimenti di libertà e di indipendenza. L’indipendenza, altro concetto fondamentale. Quando un artista è da considerarsi indipendente? Non esiste una risposta univoca. Se ragioniamo in maniera tecnica, già quando un artista si affida ad un ufficio stampa non è più indipendente. L’intelligenza risiede quindi non nel rifiutare canali di comunicazione cosiddetti mainstream, ma nel coraggio di andare controcorrente, di mettersi in gioco e riscrivere i canoni, non semplicemente criticarli, sterilmente.

L’ambito musicale sta oggi subendo una battuta d’arresto, cosa pensi a riguardo?

Sono molto amareggiata per questo fermo e forse lo sono di più per le motivazioni addotte, quasi come a dire che la famiglia di un medico sia di serie A e quella di un musicista di serie B. Non stiamo vivendo un bel periodo e non solo a livello di emergenza sanitaria, ma anche a livello morale ed etico. Viviamo in un paese che non ritiene appunto che l’arte e la salute possano viaggiare sullo stesso livello e se funziona così non possiamo dire di abitare un Paese civile.

Francesca Amodio (Foto di Sonia Zaccagnino)

 

Sogni nel cassetto. Cosa non sei riuscita ancora a realizzare?

“Sogni nel cassetto” è un’espressione che ho sempre considerato ossimorica. Ho sempre voluto scrivere di musica ed insegnare, ed è ciò che faccio, quindi tuttalpiù posso farmi un augurio, quello di continuare a farlo, magari arrivando ad un pubblico di fruitori sempre più vasto.

A fine libro, è presente una guida definita “Itinerario Gastromusicale” che raccoglie osterie e luoghi cari agli intervistati e di cui parlano nel libro.

Questi gli artisti intervistati ne “L’Osteria del Palco”: il primo libro di Francesca Amodio

  1. A Toys Orchestra
  2. Paolo Benvegnù
  3. Giulio Casale
  4. Teresa De Sio
  5. Fulminacci
  6. Roberto Gatto
  7. Mauro Ermanno Giovanardi
  8. Gnut
  9. Il muro del canto
  10. La rappresentante di lista
  11. Petra Magoni
  12. Mai Mai Mai
  13. Management
  14. Meganoidi
  15. Mòn
  16. Erica Mou
  17. Perturbazione
  18. Enrico Rava
  19. Riccardo Sinigallia
  20. Alessandro Sipolo
  21. The Bastard Sons of Dioniso
  22. Niro
  23. The Zen Circus
  24. Giovanni Truppi
  25. Umberto Maria Giardini

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