Il suo spettacolo, “Le Filippiche”, ha da poco terminato la sua corsa, e Filippo Caccamo ci parla di sé, di come ha preso forma il suo ultimo spettacolo.
Amatissimo, soprattutto dai giovani, Filippo Caccamo ci parla non solo de “Le Filippiche” ma anche del desiderio di fare qualcosa per i ragazzi.
Vi lasciamo alle sue parole, e a questa nostra intervista a Filippo Caccamo.
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Filippo, come procede il tuo vissuto?
Procede molto bene, grazie! Il lavoro mi porta via molto tempo ma va bene così. L’affetto del pubblico per questo tour, “Le Filippiche”, è stato davvero grande. Non poteva andare meglio!
Un sunto, in breve, di un tuo precedente spettacolo, “Le Filippiche”. Come ha preso realmente forma?
Parliamo di una sorta di varietà, con una scenografia nuova ed un corpo di ballo. I teatri erano pieni e tante date sono state aggiunte via via. Le persone hanno bisogno di sentirsi parte di qualcosa di particolare, di davvero bello. Sono felice di poter regalare loro momenti di gioia, di pura e sana spensieratezza.
Nelle librerie, ormai da settimane, un nuovo progetto, “Maledetta prima ora”, un libro edito per Mondadori. Cosa puoi dirci a riguardo?
Una lettura leggera, da poter leggere anche sotto l’ombrellone. Una sfida che spero possa essere colta dal pubblico e possa portare loro sorrisi.
Filippo, credi manchi ancora qualcosa a questo tuo percorso artistico?
Sarei felice di poter realizzare, o comunque fondare, qualcosa per i giovani. Vorrei regalare loro una possibilità, una strada da poter seguire. Che so, una squadra, una compagnia, un percorso… Vedo in tutti loro un certo spaesamento, un mondo che non sanno realmente affrontare. Vorrei regalare loro qualcosa per poter uscire da questo marasma generale in serenità, con consapevolezza.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24