Marco Falaguasta è attualmente a teatro con lo spettacolo “Non ci facciamo riconoscere”, un tributo agli amati anni ottanta.
Un attore più che abile, Marco Falaguasta, che vive per il teatro, per la recitazione, con la voglia di mettere in scena lavori sempre differenti tra loro.
Un’intervista in cui Marco Falaguasta ci parlerà non solo di “Non ci facciamo riconoscere“, lo spettacolo attualmente in scena. Ci ha lasciato, difatti, un ricordo del compianto collega Lando Buzzanca e di uno dei registi cardine di CentoVetrine, Fabrizio Portalupi.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Marco, parlaci dello spettacolo teatrale che ti vede attualmente protagonista, “Non ci facciamo riconoscere“. Come ha preso forma?
Siamo cresciuti con la certezza che gli anni ottanta siano un periodo da ricordare con nostalgia, grande rimpianto. Ho così pensato, due anni fa, di dare vita a questo spettacolo, di portarlo in scena. Il quesito, se così vogliamo chiamarlo, è insito nel chiederci se davvero quegli anni sono stati spensierati, caratterizzati da leggerezza. Oppure, semplicemente, la spensieratezza degli anni ottanta oggi la paghiamo a caro prezzo?
A te, nello specifico, cosa manca di quei mitici anni?
All’epoca ero giovane, quindi di certo mi manca la spensieratezza, prima di tutto. Si guardava alla vita con una positività maggiore. Siamo cresciuti con un’ossessione, quella di dover per forza stabilire chi sono i buoni e chi i cattivi. Mi chiedo, quindi, se non sia più produttivo stabilire chi sono, invece, gli autentici.. soprattutto, mi chiedo, quale scenario lasceremo ai nostri ragazzi? L’interrogativo più grande.
Ti ricordiamo tutti in “CentoVetrine”, una soap Mediaset amatissima. A tal proposito, Marco, che ricordo hai di Fabrizio Portalupi, uno dei registi cardine, scomparso recentemente?
Fabrizio era una persona molto piacevole, bella da incontrare. Era pronto a fornirti più punti di vista su una sola situazione ed era rispettoso di tutti. Sapeva portare un punto di vista maggiore, completo, senza dover modificare per forza la tua idea. Ricordo molto bene la frase che spesso ripeteva, con la sua delicatezza: “se posso darti un consiglio..”. Una reale sintesi della sua delicatezza, quella frase. Fabrizio era questo, una persona capace di restare nel cuore di ognuno di noi.
Che ricordo, invece, porti con te di Lando Buzzanca, anche lui recentemente scomparso, e con cui hai condiviso il set della fiction Rai, “Il Restauratore”?
Anche Lando ha rappresentato un incontro bellissimo! Ho apprezzato il rigore che aveva nel suo mestiere, la passione che ci metteva, la dedizione. I nostri personaggi, sul set, vivevano un rapporto conflittuale, diversamente accadeva nella vita. Ho continuato a sentirlo fino a quando non ho capito che stava spegnendosi, sempre più..
Marco, guardiamo al tuo futuro artistico. Cosa puoi anticiparci?
Sarò nella seconda stagione della fiction “Una famiglia perbene”, per Mediaset. Vestirò, ancora una volta, i panni di un tutore dell’ordine.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24