Tecnica fotografica: il sensore (pt. 2)

Torniamo a parlare di tecnica fotografica parlando di un aspetto che riguarda il sensore, ossia il fattore di crop.

A differenza dell’articolo precedente, oggi parliamo di un aspetto molto più presente nella vita di tutti i giorni di un fotografo.

Una caratteristica fondamentale del sensore è la sua superficie, individuata dalla dimensione in pollici della sua diagonale. Prima dell’avvento della fotografia digitale il sensore era appunto rappresentato dalla pellicola: essaera comune a tutte le fotocamere, un rullino da (36X24)mm. Questa pellicola viene tuttora indicata come 35mm. Come vedremo successivamente, è ad oggi indicata come punto di riferimento.

Con il digitale poi le cose sono cambiate: vuoi per soddisfare le esigenze diverse dell’utente, vuoi per ridurre i costi pur cercando di mantenere una discreta qualità, vuoi per esigenze commerciali sono stati creati diversi formati.

 

 

La definizione di fattore di crop è il rapporto tra la diagonale della pellicola da 35mm e la diagonale del sensore digitale in oggetto.Nel caso dei sensri full frame dato che hanno praticamente le stesse dimensioni del rullino hanno un fattore di crop pari a 1. Questi sensori sono considerati i migliori in quanto riescono a raccogliere più luce di tutti. Infatti sono i sensori maggiormente utilizzati nella fotografia paesaggistica.

 

I sensori APS (Advanced Photo System) sono molto diffusi nelle fotocamere di fascia media e entry level, dato il loro minor costo di produzione. Permettono inoltre di avere una maggior compattezza e un minor peso alla fotocamera a causa delle dimensioni ridotte del pentaprisma. Di conseguenza, si riescono ad avere obiettivi con dimensioni ridotte.

I sensori APS più utilizzati sono gli APS-C (C sta per classic). Essi hanno un fattore di crop variabile. In che senso variabile? Dipende dalla casa che li produce. Nikon, Sony, Pentax e Fujifilm hanno un fattore di crop pari a 1.5Canon ha un sensore leggermente più piccolo: il fattore di crop è 1.6. Poi esistono anche i sensori APS-H (high definition) di Canon, con un fattore di crop pari a 1.3, presenti su alcuni modelli della serie 1.

 

Perchè il fattore di crop può essere interessante?

Senza ombra di dubbio, se lo scopo è immortalare un paesaggio con un obiettivo grandangolare, a parità di lunghezza focale un fattore di crop pari ad 1 permetterà di avere più elementi nella scena. Per compensare a ciò, con un fattore di crop pari a 1.5 sarà necessario avere un obiettivo con una lunghezza focale 1.5 volte minore.

Ma dov’è che questo fattore torna davvero utile? Non tanto nelle corte focale, quanto nelle lunghe focali. Spesso nella fotografia sportiva o faunistica si ricerca un fattore di crop superiore ad 1. Questo perchè ci si riesce a spingere ancora più in là della lunghezza focale: ad esempio, con un 400mm montato su una APS-C canon in realtà si sta scattando a 640mm. Questo aspetto può anche essere vantaggioso se vogliamo catturare un paesaggio con un tele. Se abbiamo un classico 70-200, montarlo su un APS-C permette di avvicinarsi ancor di più alla scena.

 

Chiudiamo così questo capitolo di tecnica fotografica sul sensore.

 

Mattia Radoni per LiveMedia24

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