Durante l’asta da Sotheby’s a Londra, è stato battuto a 11,2 milioni di sterline (13 milioni di euro), il dipinto “Venere e Adone” di Tiziano (1488-1576). L’asta, e quindi la vendita, è avvenuta mercoledì 7 dicembre 2022. Il collezionista che si è aggiudicato questo tesoro, ha chiesto per il momento di restare anonimo.
Il dipinto battuto da Sotheby’s è stato esposto a Vienna in occasione della recente mostra al Kunsthistorisches Museum (che si è chiusa il 16 gennaio 2022) dal titolo “Titian’s Vision of Women”, che intendeva illustrare, attraverso circa sessanta opere, come Tiziano abbia raffigurato le donne lungo tutta la sua produzione.
La storia dell’opera.
Ad oggi sono una dozzina le versioni di “Venere e Adone” di Tiziano, alcune delle quali di altissima qualità sono conservate al Museo del Prado di Madrid, al J. Paul Getty Museum di Los Angeles e al Metropolitan Museum of Art di New York.
Notizie recenti dimostrano che questa versione di “Venere e Adone” è appartenuta al principe Eugenio di Savoia (1663-1736). Un altro notevole ex proprietario fu Benjamin West (1738-1820), presidente della Royal Academy di Londra e pittore di storia ufficiale di Giorgio III. Nuove ricerche hanno inoltre stabilito il viaggio del dipinto; a partire dalla collezione di Maximilian von Heyl zu Herrnsheim (1844-1925) a Darmstadt (dal 1904 fino al 1966), attraverso la Germania della metà del XX secolo.
Rimane invece non chiaro chi sia stato il proprietario originale del dipinto, anche se un possibile candidato potrebbe essere Antoine Perrenot de Granvelle (1517-1586), uno dei più influenti statisti del suo tempo, che sappiamo averne commissionato una versione dopo il 1554.
Un altro indizio su un possibile committente si evince da un’incisione di Giulio Sanuto. Questa riproduce il dipinto nel 1559 e che riporta una dedica ad Alberto Utiner, di cui si sa però ben poco.
Saggi e Studi.
L’opera aggiudicata da Sotheby’s è ancora poco studiata. Dopo alcune analisi del dipinto effettuate nel 2015, è stato pubblicato uno studio di Thomas Dalla Costa che ha evidenziato le qualità dell’opera, riconoscendola come ideata dallo stesso Tiziano e fornendo anche una chiara testimonianza della mano dell’artista.
Tiziano e il tema di “Venere e Adone”.
Il maestro ha esplorato il tema di “Venere e Adone” dal 1520 in poi. Questa versione però si riferisce ad un altro quadro dallo stesso soggetto: quello dipinto per Filippo d’Asburgo, poi re Filippo II di Spagna (1527-1598). Tiziano lo ha inviato nel 1554.
La versione di Filippo faceva parte di una serie di sei dipinti che l’imperatore commissionò a Tiziano ispirandosi alle “Metamorfosi” di Ovidio. All’epoca il tema sviluppato da Tiziano attirò grande fama che gli procurò numerose commissioni, nonostante gli atteggiamenti dei due personaggi protagonisti ritenuti “troppo lascivi”.
Fonte: ArteMagazine.
A cura di Serena Maddalo per LiveMedia24.