Basta andare in montagna tra la neve. Un motto, un sentimento. Questa frase è quella che si sente sempre di più tra chi, causa lockdown, la montagna la sta solo immaginando. Sognare ad occhi aperti e viaggiare con la mente però non costa nulla e inizia qui il nostro percorso nel mondo delle Dolomiti, dove batte il cuore di qualsiasi montanaro doc.
Se pensate alla montagna cosa vi viene in mente? A me la neve, il pastim, gli alberi, le passeggiate, è per questo motivo che se vado tra le Dolomiti. Non può mai mancare il connubio tra escursione e un super piatto montanaro per ripagare la fatica!
Dove ci troviamo oggi?
San Vito di Cadore, a pochi chilometri dalla più rinomata Cortina d’Ampezzo, è situato in una conca nel cuore delle Dolomiti Bellunesi. Alcune delle cime più belle del patrimonio UNESCO si ergono proprio qui, il re delle Dolomiti: il monte Antelao, seconda vetta più alta dopo la Marmolada. Poi il Pelmo chiamato da tutti il Caregon del Signore, le Marmarole e la Croda Marcora.
L’escursione ad anello dal lago di Mosigo al rifugio Senes.
Una volta parcheggiata l’auto al Lago di Mosigo, prima di intraprendere la nostra passeggiata, non può mancare la foto di rito per immortalare l’attuale set della famosa fiction ” A un passo dal cielo”. Certo il Lago di Mosigo non è il blasonato Lago di Braies: le acque sono meno profonde, il silenzio è assordante, ma è una piccola meravigliosa perla che vi riempirà il cuore di romanticismo. Qualche rumorino dalla statale disturba questo sogno a occhi aperti ma in bassa stagione è trascurabile come problema.
Il rifugio Senes con sullo sfondo il massiccio del monte Antelao.
Iniziamo la nostra facile escursione, tornando al parcheggio e passando il campo da calcio che abbiamo alla nostra destra. Percorriamo verso sinistra Via Mosigo fino al ponte dove scorre il torrente Boite. Qui attenzione a non sbagliare: alla segheria, che si trova in prossimità del ponte, si gira a sinistra addentrandosi nel bosco tenendo il Boite sulla sinistra. Da qui una bellissima passeggiata costeggia il torrente con imponenti larici e il fragore dell’acqua. Qualche salita breve e non troppo impegnativa ci fa raggiungere in un’oretta l’abitato di Ponte Serdes.
Da qui le chiare segnaletiche ci invitano a percorrere la strada asfaltata per circa 3,5 km con duecento metri di dislivello in costante salita. Se la neve lo permette è possibile fare qualche deviazione tagliando i tornanti altrimenti in 45 minuti si aprirà davanti ai nostri occhi uno spettacolo dolomitico sulla conca del Cadore in prossimità del Rifugio Larin. Ormai la fatica è finita, altri 300 metri e siamo arrivati a destinazione: il Rifugio Senes dove finalmente possiamo darci alla pazza gioia con la parte “eat” della giornata.
Il pranzo al rifugio Senes
Un piatto rappresentativo di San Vito di Cadore sono i casunziei ripieni alle rape rosse conditi con ricotta affumicata e semi di papavero. Oggi scegliamo un bel piatto di gnocchi alla ricotta, le crespelle ai funghi, un bel secondo piatto pastim e polenta e per finire torta al grano saraceno, tutto rigorosamente homemade! Nel complesso voto 7,5.
Non so voi ma dopo un bel pranzetto ho voglia di relax e sola discesa. Dal Rifugio Senes le pareti del Pelmo sul far della sera, al tramonto, si illuminano e ci fanno innamorare.
A est il monte Antelao dopo una bella nevicata ci invita a riavvicinarci alle sue pendici.
Dietro al rifugio prendiamo la strada innevatissima che, attraverso il fittissimo bosco, ci riporta al Lago Mosigo in circa quaranta minuti, sempre in discesa . Il bosco è veramente una meraviglia e d’estate è un riparo dalla calura estiva per tutti gli amanti del Cadore che scappano dalla pianura.
Il rifugio Senes con sullo sfondo il monte Antelao
Durante questa escursione abbastanza facile l’Antelao ci ha accompagnati per tutto il giorno ed è sempre stato il nostro punto di riferimento per non perdere la via.
Abbiamo camminato per circa 10 km anche se il Rifugio Senes sarebbe raggiungibile in auto da Ponte Serdes ma siamo qui per camminare e… mangiare per cui l’auto è vietata.
Nei mesi di bassa stagione questa escursione è l’ideale per godere della pace dei boschi, del silenzio e di tanta bellezza.
I miei consigli Dolom-Eat:
- partire anche con tempo nuvoloso perchè la montagna sa regalare attimi indimenticabili anche senza il cielo azzurro;
- attrezzatevi sempre con uno zaino grande per poter avere con sé abbigliamento ed eventualmente ciaspe e ramponcini che possono servire nei tratti più innevati o ghiacciati;
- vivete la montagna e consumate sempre in rifugio per mantenere vive le tradizioni e aiutare il territorio.