Un viaggio musicale alla ricerca dell’essenza nella confusione della modernità, un rapimento – mistico e sensuale – tanto necessario in questo tempo in cui viviamo. È “Torneremo ancora” – concerto mistico per Battiato, lo straordinario progetto di Simone Cristicchi e Amara, organizzato da International Music and Arts. Il tour, accolto da un grande consenso di pubblico a colpi di sold out, prosegue con 11 nuove date nel 2023.
Si parte il 21 gennaio da Prato (Teatro Politeama Pratese), per proseguire il 22 gennaio a Brescia (Centro Teatrale Bresciano). Il 16 marzo a Latisana (Udine, Teatro Odeon); il 17 marzo a Gemona del Friuli (Udine, Teatro “Sociale”). Il 18 marzo a Cividale del Friuli (Udine, Teatro Adelaide Ristori); il 19 marzo a Muggia (Trieste, Teatro Giuseppe Verdi). Il 5 aprile a Cattolica (Rimini, Teatro della Regina); il 20 aprile a Bologna (Teatro Duse); il 21 aprile a Genova (Politeama Genovese). Il 20 maggio a Milano (Sala Verdi del Conservatorio) e infine il 21 maggio a Senigallia (Teatro La Fenice).
Ispirato al repertorio mistico del Maestro, i due artisti si rendono interpreti con grazia e rispetto dei messaggi spirituali che ne hanno reso immortale l’opera. Un’occasione per riscoprire un’eredità preziosa, in una nuovissima veste arrangiata dal Maestro Valter Sivilotti.
Pochi sono gli artisti come Franco Battiato, capaci con le loro opere di “cucire” terra e cielo, raggiungendo quell’armonia che risveglia e accarezza l’anima. Pellegrino dell’assoluto e rivoluzionario della musica, ha lasciato un patrimonio inestimabile, in cui alla forma canzone si sposa una profonda tensione spirituale. Dalla preghiera universale L’ombra della luce alla struggente La cura, passando per E ti vengo a cercare fino a Torneremo ancora, l’ultimo brano inciso.
«È la libertà che ho sempre ammirato in Battiato.» rivela Simone Cristicchi «Gli devo molto. Devo molto alla sua infinita grazia, al suo modo di concepire l’arte come “missione” per aiutare la crescita e l’evoluzione spirituale dei propri contemporanei. Battiato è un punto di non ritorno: c’è un prima e un dopo di lui, nessun altro. È stato l’unico cantore di un divino che non ha mai saputo di incensi e sagrestie. Con questo progetto sento l’emozione e il privilegio di interpretare insieme ad Amara il suo repertorio mistico. Consapevole di immergermi ancora più profondamente in quei messaggi che valicano i confini del tempo.»
Gino Morabito per LiveMedia24