Inserito su richiesta tra gli studenti del M° Massimo Mercelli, dal 1984 condivide col suo mentore la vita artistica e professionale. Una volta ereditata quella fatidica classe a Pesaro, oggi Fulvio Fiorio trasmette con entusiasmo e dedizione la propria passione per la musica.
Un rapporto simbiotico con la madre Antonietta. Donna meravigliosa, capace di trasmettere solo ed esclusivamente pace, gioia e serenità, era pianista e direttrice di coro. Con lei inizia a studiare pianoforte. Fa il primo saggio eseguendo una sonata di Wolfgang Amadeus Mozart. Lezioni di arte pura, come le masterclass grazie alle quali, in seguito, avrà modo di approfondire i repertori più disparati. Incontri fondamentali che lo hanno fatto innamorare del suono dei Maestri Larrieu e Marion e della grandissima eleganza artistica del M° Klemm. Sicuramente, la scuola francese ha lasciato un segno indelebile nel suo approccio alle esecuzioni.
Il padre, persona molto colta e preparata, ha sempre usato con lui la teoria del perfettibile. Forse o in parte ha funzionato. Anche quando otteneva dei risultati importanti, la risposta era comunque la stessa: “Hai fatto un quarto del tuo dovere.”.
Spirito di abnegazione e disciplina che non passano di certo inosservati agli occhi di nonno Roberto, il nonno materno. Autodidatta di alto profilo musicale, ai tempi del M° Alberto Di Miniello, era primo sax tenore della Banda dell’Aereonautica Militare. Grazie a lui, all’età di dieci anni, fa la prima uscita con la banda che oggi porta il nome del nonno, Roberto Zappi. Suonava il clarinetto piccolo in Mib sfilando per le vie di Monte San Vito (AN). Un paese del quale Fulvio Fiorio si sente parte integrante ed a cui deve, se non tutto, davvero molto. Di lì a poco l’ammissione all’Istituto Musicale “Giovanni Battista Pergolesi” di Ancona, dove prova ad entrare, sia per violino che per flauto. Primo in entrambe le graduatorie. Dappoi laconica l’esortazione di nonno Roberto: “Meglio il flauto!”.
I traguardi nella sua vita artistica non sono mancati, vincendo concorsi nazionali ed internazionali. È stato diretto dalle bacchette di Daniel Oren, Gustav Kuhn, Antonio Pirolli, Paolo Bartolameolli, Daniele Callegari, Janos Acs, Vladimir Davidovich Ashkenazy, Anton Guadagno, Isaac Karabtchevsky. E ancora dai Maestri Massimo de Bernart, Piero Bellugi, Yuri Temirkanov, Donato Renzetti, Angelo Campori, Manlio Benzi, Carlo Franci. Ha suonato in recital lirici con Mirella Freni, Luciano Pavarotti, Stefania Bonfadelli, Leo Nucci. Si è esibito in teatri prestigiosi come il Massimo di Palermo, il Filarmonico di Verona, il Rendano di Cosenza, il Petruzzelli di Bari. Ha calcato i palchi internazionali del Teatro di Bacău in Romania, di Innsbruck in Austria, di Kuala Lumpur in Malesia, di Samara a Mosca.
Attualmente Fulvio Fiorio sta lavorando alla decima edizione dell’Imola Master Flute and Chamber Music che si svolgerà da gennaio a fine giugno 2023. Le lezioni avranno cadenza quindicinale, con o senza pianista, e gli studenti diplomandi e diplomati, laureandi e laureati, potranno approfondire il loro percorso formativo. Verranno anche messi in condizione di preparare gli esami e le audizioni, sia per le orchestre giovanili, sia per gli enti lirico-sinfonici.
Appagato dal lavoro di docente, è continuamente spronato a dare il meglio dalla moglie Paola, flautista eccezionale, mentre sogna di realizzare il prossimo ambizioso progetto.
«Si tratta di una produzione discografica che prevede la collaborazione di mio figlio Gabriele alla marimba.» dichiara il musicista «Il programma è un excursus da Johann Sebastian Bach ai giorni nostri, con alcune composizioni scritte appositamente per noi. Inoltre sto ultimando la revisione di una sonata di metà Ottocento molto interessante, ad oggi ancora inedita. Ma non sveliamo oltre.»