“Polaroid e paranoie” è il nuovo singolo dei Cassandra. Il gruppo è uscito allo scoperto dopo la partecipazione al programma, X-Factor, nel 2021.
Il singolo “Polaroid e paranoie”, fuori per Mescal, è uno dei tanti realizzati dopo brani quali “Kate Moss”, “Novembre” e “Ti auguro” tutto il peggio che c’è. Una sfilza di brani che precede, di poco, l’uscita del loro primo album d’esordio.
Sono due fratelli di sangue, a costituire il gruppo, Matteo e Francesco Ravazzi, insieme ad un fratello acquisito, Giovanni Sarti. Questi sono i Cassandra, con Matteo a fungere da voce, Francesco alla chitarra e Giovanni alla batteria. Li incontriamo per parlare del periodo che stanno vivendo e di ciò che sarà.
Grazie della disponibilità, Cassandra. Come ha avuto vita il vostro gruppo e da cosa deriva questo nome?
I Cassandra nascono un po’ per noia e un po’ per l’amore che nutriamo verso il pop viscerale. Il nome arriva da una scritta sul muro davanti alla nostra sala che recita: “Cassandra mi manchi”.
L’esperienza dei Cassandra ad X-Factor 2021.
Cosa vi ha spinto a prendere parte all’edizione 2021 di X-Factor?
Sinceramente non abbiamo trovato un motivo per non andarci.
Come avete trascorso il periodo all’interno di questo importante contenitore musicale?
Con la leggerezza necessaria per godersi un’esperienza del genere, senza pensare troppo a dove si era.
Parlateci del vostro nuovo singolo, “Polaroid e paranoie”?
È successo a tutti: si va giù, giù, sempre più giù, ancora più giù, per poi accorgersi che forse si meritava di più.
Come avete trascorso il lockdown verificatosi lo scorso anno e quali consapevolezze ha apportato al vostro vissuto?
Lo abbiamo trascorso scrivendo canzoni e lamentandoci. Poche consapevolezze e gran giramento di palle.
A quando la pubblicazione del vostro primo album?
Il 25 Marzo. Ancora non ci si crede.
Cosa sognano i Cassandra?
Delle luci stroboscopiche, birre, un gran casino, amplificatori, mozziconi per terra. Un palco, in poche parole.
Pensieri, progetti, speranze, di un giovane gruppo..
Pensiamo a suonare, progettiamo come suonare, speriamo di suonare.
Con chi vi piacerebbe duettare, un domani?
Cesare Cremonini, senza se e senza ma.
Quali artisti hanno guidato il vostro percorso?
Federico Fiumani, santo protettore degli artisti fiorentini.
Quali altre novità prevede il vostro futuro artistico?
Nessuna novità, vogliamo solo le care e vecchie abitudini: arrivare, bere, montare, fare il check, bere, mangiare, suonare, bere e spegnersi beatamente.
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Alessia Giallonardo per LiveMedia24