Incontriamo Max Nardari, regista, sceneggiatore, cantautore, produttore cinematografico e tanto di più. Ci regala, proprio in questo periodo, la sua nuova canzone, “I need you”. Un ritorno graditissimo! Max, da ben vent’anni ormai, può vantare una carriera ricca di collaborazioni: Rai, Rai Cinema, Amazon Prime e Netflix sono solo alcuni nomi. Nel 2003 ha anche fondato una propria casa di produzione, la Reset Production srl, con cui produce, appunto, film, cortometraggi e molto altro.
Max Nardari
Ciao Max, come stai ? Quali sensazioni sono legate all’uscita di questo nuovo singolo, “I need you”?
Ciao a tutti! Sono molto contento dell’uscita di questo nuovo singolo perché mi vede protagonista sia come regista che come cantautore in una dimensione transmediale in cui cinema e musica si uniscono in un progetto unico. Il testo del brano dice: “Ho bisogno di te” ed è un inno d’amore verso il cinema, da tempo chiuso, a causa del Covid. Un cinema, quello di cui parlo, che ha bisogno di rinascere e di tornare a farci sognare. Il videoclip stesso, che ho realizzato con l’ausilio di grandi professionisti, vuole omaggiare il grande cinema, soprattutto quello del passato. In particolare, faccio riferimento al cinema fantascientifico, quello che va dagli anni ‘80 fino al 2010, ripercorrendo film memorabili come Blade Runner, Minority Report, Matrix e Gravity. Io stesso, nelle vesti del Capitano Anderton del film Minority Report, osservo, proprio come un regista su uno schermo virtuale, i grandi divi americani.
Da sempre appassionato di musica e cinema, con all’attivo molti cortometraggi e film da produttore. A cosa devi tutte queste passioni?
Il fatto è che, ancora oggi dopo oltre vent’anni di esperienza, faccio fatica ad esprimermi in un solo ambito artistico. Trovo sia riduttivo. Realizzare un film da regista, a mio avviso, significa averne scritto la sceneggiatura e affiancare, passo dopo passo, il montatore. Se canto un brano devo averlo scritto e, almeno in parte, anche arrangiato. Tutto ciò accade non per un bisogno spasmodico di essere presente in tutto ma, per una predisposizione naturale ad una visione di insieme. Ho scelto di diventare produttore proprio per essere autonomo il più possibile. Tutto questo ho deciso di raccontarlo in un libro che uscirà a maggio dal titolo ironico e provocatorio “Meglio fare cento cose bene che una male”, che è un po’ ormai il mio manifesto.
Possiedi una casa di produzione ed hai collaborato con artisti del calibro di Raf, Fabrizio Moro, Andrea Mirò ed altri. Ti andrebbe di approfondire anche questo percorso?
Ho scritto per Raf il brano “Ouch” che da il titolo al suo disco ventennale del 2004 ma, ho scritto anche per molti altri cantanti, come Simonetta Spiri. Ho anche realizzato videoclip per Fabrizio Moro e Andrea Mirò ma, anche di artisti internazionali come la norvegese Lean e la Canadese Jacynthe. Nel tempo ho fatto diventare la Reset production una vera e propria casa di produzione cinematografica con cui ho realizzato il mio film “La mia famiglia a soqquadro”, che potrete vedere su Amazon Prime. Dallo scorso anno la Reset è diventata anche etichetta discografica che è servita a produrre il mio disco e la colonna sonora del film ad episodi dal titolo “Diversamente”, in uscita ad Aprile sempre su Amazon Prime.
Il singolo in uscita questo 19 di marzo anticipa il tuo primo album. Quale emozione ti provoca questo esordio nella discografia?
In passato ho preso parte a molti concorsi canori come Castrocaro e Sanremo Famosi ed ho avuto modo di esibirmi con la mia band in svariati locali. Avevo in progetto un album, decisi però di mollare tutto per dedicarmi esclusivamente al cinema e ai videoclip di altri artisti. Considero questo momento una rinascita artistica e, anche se negli anni ho scritto più di un centinaio di brani, questo lavoro posso considerarlo come un primo vero album che rispecchia esattamente ciò che sono. La scelta dell’inglese è dettata dal fatto che quasi tutti i brani sono pop dance e molto adatti alle colonne sonore dei miei film.
Cresciuto a Padova, hai poi approfondito i tuoi studi a Londra. Quali differenze hai avuto modo di riscontrare, per quanto riguarda le tante passioni che ti contraddistinguono, tra l’Italia e l’Inghilterra?
Sono nato a Padova ed ho vissuto, fino a diciotto anni, a Treviso. Dopo l’Università mi sono trasferito a Londra per studiare musica ed è da lì che forse nasce la mia propensione nello scrivere in inglese. L’Inghilterra ha una cultura completamente diversa dalla nostra e forse troppo distante da me per decidere di viverci. Ho preferito quindi tornare in Italia, consapevole del fatto che non esista meritocrazia alcuna. Amo questo bellissimo paese!
Cosa prevede il tuo futuro? Quali nuovi progetti hai in cantiere?
Tanti progetti, tutti fighissimi. Tre sono già realizzati: dopo “I need you”, sarà la volta del film ad episodi, “Diversamente. A maggio uscirà il mio primo libro, “Meglio fare cento cose bene che una male” e, a giugno, uscirà il mio nuovo singolo dance, con relativo videoclip, dal titolo “Tonight”. Inoltre, a breve, gireremo un cortometraggio divertentissimo sul mondo dei followers dal titolo, “Ritorno al presente”, con Daniela Poggi, Massimo D’Apporto e Martina Stella e, in autunno, spero di iniziare le riprese del mio nuovo film dal titolo “Amici per caso”. Non ultimo, c’è in cantiere un documentario sulla moda.
Ringraziamo Max Nardari.