“Mandala” è il titolo del nuovo singolo di “Iosonocorallo”, un giovane artista di Bari, che ci regala un pezzo dalle sonorità reggaeton. Lo incontriamo per parlare della sua passione, la musica, e di come ha avuto inizio la sua carriera.
“Mandala”, il pezzo che ha realizzato, parla di ciò che è insito nella coscienza dell’artista, nei suoi meandri più scuri e, al contempo, puri. Una canzone autobiografica, per Iosonocorallo, nel vero senso della parola.
Vi lasciamo a ciò che Iosonocorallo ha voluto esprimerci, alla sua giovane età, al suo modo di vedere musica e parole.
Ti ringraziamo per aver accettato il nostro invito, come procede il tuo vissuto?
Molto bene direi! Mi trovo in un periodo in cui mi sento particolarmente stimolato e con tanta voglia di progettare e fare cose.
Canto, chitarra, pianoforte e jazz. Tante passioni per un solo artista. Come ha avuto inizio tutto ciò?
Nonostante in famiglia non ci fosse nessuno che suonasse uno strumento o che cantasse, di punto in bianco e a soli otto anni, chiesi ai miei genitori di prendere lezioni di pianoforte. Non so di preciso cosa mi abbia spinto, ma so che da quel momento in poi non mi sono più fermato.
Dagli studi in canto moderno, realizzati a Roma, al diploma di laurea presso la West London University College. Che ricordo hai di quel periodo, di quelli che erano i tuoi desideri, a riguardo?
Un vero e proprio nuovo mondo, per me. Ricordo con piacere la scoperta quotidiana e l’impegno nel cercare di cogliere e capire più nozioni possibili. Desideravo essere al punto in cui sono adesso: insegnante e cantante in piena regola.
“Mandala” è il tuo nuovo singolo. Cosa puoi dirci a riguardo e, nel caso, quanto c’è di autobiografico in questo pezzo?
Si tratta di un vero e proprio viaggio dentro me stesso. Di un flusso di coscienza che ho voluto fare per prendere consapevolezza della mia persona in modo più approfondito. Dunque, sicuramente, vi è tanto di autobiografico.
Attualmente insegni canto presso l’Accademia della musica di Bari. Che rapporto hai con i tuoi allievi e che insegnante sei?
La mia aula si trasforma, il più delle volte, in un confessionale senza che io lo voglia. Credo sia importante che i miei alunni si fidino di me per poter intraprendere un percorso formativo. Sono un insegnante sempre attento e che, a suo modo, tenta di non darsi mai per vinto.
Cosa ti auguri di poter realizzare in futuro?
Di certo vi è soltanto la musica.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24