“L’Ultimo Concerto” e Festival di Sanremo: cosa (non) li lega? E’ una domanda che va da sé porsi dopo che la serie di concerti streaming tanto attesa di sabato 27 febbraio non si è svolta. Un mega evento gratuito, con la partecipazione di ben 130 live club che hanno ospitato artisti di spicco legati ai live club, che in realtà non si è svolto, lasciando spazio ad un muro di artisti e location in rigoroso silenzio. Il tutto a ridosso della kermesse canora sanremese.
Il silenzio, che ha contraddistinto la scena musicale in questo primo anno di pandemia, ha lasciato ben presto spazio alla delusione e, in certi casi, alla contraddizione nello spettatore che si è collegato al sito ufficiale (non senza qualche difficoltà). E la vera protesta, il vero grido di allarme dei live club è stato proprio il silenzio e la delusione. Due sentimenti che sfociano nella frustrazione per lo spettatore e per le maestranze del mondo della musica, dell’intrattenimento, dello spettacolo e della cultura. Rappresentanze che ancora non riescono ad ottenere valide risposte dalle istituzioni per poter svolgere il proprio lavoro in sicurezza. Domande che rientrano in un limbo, dove l’assenza di lavoro non va di pari passo con l’erogazione dei ristori.
Quello del 2021 sarà il primo Festival della Canzone Italiana della storia che si svolgerà senza pubblico.
Il Festival di Sanremo può andare avanti senza pubblico, mentre il comparto dei live club, che vivono di concerti, ovviamente no. Il Festival della Canzone Italiana da sempre si svolge in una bolla che si estranea dal mondo della musica dal vivo che lo circonda: lo dimostra il fatto che il vincitore della kermesse non sempre trova lo stesso riscontro di successo nei concerti. Pure il contesto che ruota attorno al Festival vive una vita propria, una sorta di cerchio concentrico talvolta avulso dalla vera e propria competizione canora. E anche questa volta non farà eccezione.
Ma cosa c’entra il Festival di Sanremo con “L’Ultimo Concerto”?
Apparentemente nulla: infatti se il mondo della musica dal vivo si è fermato, perché il Festival va avanti? Verrebbe da rispondere come se ci si chiedesse perché la serie A va avanti e il calcio dilettantistico no: per interessi economici. Probabilmente è una risposta, ma non l’unica. Pur basandosi entrambe le realtà sulla musica dal vivo, sarebbe utopico pensare che quest’anno il Festival di Sanremo potesse prendersi un anno di pausa. Non tanto per il contenimento dei contagi, quanto per mostrare solidarietà al comparto dell’intrattenimento.
Pur facendo parte dello stesso mondo, la realtà del Festival dimostra che si può fare musica dal vivo in sicurezza (non necessariamente senza pubblico) ma solo se questo comporta un introito sufficiente da giustificarne lo svolgimento. Teatri e live club meritano di poter fare musica dal vivo dal momento in cui la situazione dei contagi lo permetta. Certamente deve esser data loro la possibilità di riaprire non con ingressi ridotti all’osso ma con una capienza tale da permetterne quantomeno la sopravvivenza.
Alcune realtà potrebbero non sopravvivere ad un altro anno di stop forzato, per questo le loro istanze meritano risposte immediate dalle istituzioni competenti.
La schermata del sito ufficiale de “L’Ultimo Concerto”
Come far arrivare il messaggio de “L’Ultimo Concerto” a chi di dovere?
Basta fare un giro nelle pagine social ufficiali dell’iniziativa e leggerne i commenti. Alcuni si dicono delusi poiché il messaggio, a detta loro, è arrivato solo a chi già era a conoscenza delle difficoltà del settore. In realtà il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, è già predisposto alla possibilità di riaprire cinema e teatri nelle zone gialle dal 27 marzo. Ma questo potrebbe non bastare. Infatti, il Comitato Tecnico Scientifico potrebbe porre dei paletti molto stringenti, i quali non garantirebbero la sopravvivenza delle realtà dei teatri e dei cinema, nonché quella dei live club. La situazione è attualmente in continua evoluzione.
Quale ruolo per gli artisti?
Salta subito alla mente il tour di Elisa di fine estate 2020, che si è svolto in piccole location con l’intento dichiarato di devolvere l’intero incasso a tutti gli appartenenti della sua crew. Gli artisti coinvolti nell’iniziativa de “L’Ultimo Concerto” (alcuni dei quali presenti al Festival 2021) hanno già fatto un passo importante. Ma potrebbe essercene uno ancora più importante, anche se nella pratica quasi certamente irrealizzabile.
“L’Ultimo Concerto” e Festival di Sanremo: cosa li lega? Un utopico silenzio degli artisti una volta saliti sul palco, per portare nelle case di milioni di italiani il grido di allarme dei live club, aumentando esponenzialmente la risonanza della protesta.
Uno degli ultimi concerti del 2020 nei live club.
Foto e testi di Emmanuele Olivi