E’ uscito lo scorso 30 ottobre “Facile”, il nuovo album di Boosta (al secolo Davide Dileo).
Il co-fondatore dei Subsonica ha approfittato della pausa forzata dalle scene con la band madre per incidere 12 brani inediti. Il nuovo album di Boosta risulta distensivo e introspettivo, ma non per questo privo di vivacità. L’assenza delle parole lo rende un abito delicato che si veste alla perfezione con qualsiasi stato d’animo.
Il tastierista della band torinese è reduce da un fortunato tour solista che ha toccato l’Italia da Nord a Sud nella travagliata estate 2020.
Le magiche note del piano accompagnate dal silenzio, parola chiave degli ultimi concerti di Boosta, rendono “Facile” una logica conseguenza del suo tour. Boosta mette nero su bianco le sensazioni e i consensi raccolti nella scorsa estate da un pubblico educato e rispettoso delle norme vigenti, il quale ha contribuito a rendere possibile una tournée quasi impensabile.
I 12 brani strumentali hanno come dominante il pianoforte, dal quale traspare l’esigenza dello stesso Boosta di comporre una colonna sonora emotiva. Di certo è ben riuscito l’intento di soddisfare l’ascolto dei fan di Dileo, a lui devoti anche lontano dai Subsonica con incontrovertibile fiducia.
E “Fiducia” è proprio la traccia che introduce l’album, che accompagna all’ascolto dei primi brani contrassegnati da un ritmo placido e rilassante, a tratti riflessivo. Con “La danza delle api” si apre invece una parte il cui ritmo assume una vivacità incalzante, per poi cogliere malinconie tipicamente blues in “Autoritratto”, e accelerare nuovamente con “Amore per le geometrie”. “Istruzioni per un abbandono” chiude la track-list, concedendoci con l’elettronica le linee guida per un distacco stridente, ma con la vaga promessa di un nuovo ricongiungimento.
Anche l’occhio vuole la sua parte. La copertina di “Facile”, concepita da Valentina Ciandrini, non può lasciare indifferenti, poiché ricorda il light painting dalle suggestioni caravaggesche. I petali rossi di una rosa minacciata da una fiamma minuta, ma comunque deleteria come quella di un accendino, rimanda idealmente alla rosa che appare nella cover dell’album “Violator” dei Depeche Mode. E il cerchio si chiude se si pensa che Boosta è stato il primo dj italiano ad avere l’onore di remixare i brani della band britannica.
Il risultato finale è un album piacevole, dalle melodie che arrivano all’orecchio in punta di piedi ma in maniera decisa, tali da rimanervi. Quaranta minuti da degustare sul divano ad occhi chiusi in totale relax, per fermare l’orologio di un tempo sospeso tra la sopravvivenza e la vita da vivere.
Guarda tutte le foto del concerto di Verucchio: https://www.livephotomusic.it/music/cantante-artista-italiano/concerto/verucchio-music-festival-2020-davide-boosta-dileo-in-boostology-293
Le foto sono state scattate da Emmanuele Olivi per LivePhotoMusic