Fiorisce Ginestra di Susanna Reppucci. Il 3 febbraio vede la luce il nuovo lavoro discografico della cantautrice napoletana anticipato dal singolo “Lascio la luce accesa”.
L’ep è il frutto di un lungo lavoro di ricerca personale e di scrittura. I suoi strumenti sono la voce e la chitarra. I testi che racconta sono storie di persone vere incontrate, sfiorate. Memorie dei loro sguardi, dei gesti, il tutto trasposto in musica e parole.
«La ginestra è un fiore che cresce bene in diversi tipi di terreno, anche i più difficili. Sopporta i forti venti ed è in grado di migliorare terreni degradati o nudi. Li rende abitabili da altri vegetali che altrimenti non avrebbero potuto svilupparvisi.» racconta Susanna Reppucci «I testi contenuti nell’ep scaturiscono da vicende umane che ho avuto modo di ascoltare sulla mia strada. Storie di resilienza, storie di persone che hanno vissuto e sopportato i forti venti e che, come la ginestra, si sono piegate ma non spezzate.»
Conclude: «Mi piace pensare che insieme a quella ginestra ci siano altre ginestre e che tenendosi per mano si sono rialzate insieme.»
Il mondo musicale di Susanna è trasversale. Si parte dall’acustico e folk, più vicino all’indole compositiva di Susanna, per spaziare verso il rap, il pop-funky e la world music. Ginestra si compone di sei brani più una bonus track. Si apre con il brano Bonsai parallelismo tra i piccoli alberi e quei bambini costretti a crescere in fretta. Entrambi di misure contenute ma con forza e maturità già sviluppata. Lascio la luce accesa, scelto come singolo di lancio dell’album, è un messaggio di speranza, di amore e di vicinanza. Il brano, inoltre, è stato scelto come colonna sonora del cortometraggio “Per averci creduto. Quando il perverso è chi ti cura” (regia di Luca Guardabascio, per Cinema Sociale99). È tratto dal libro omonimo scritto dalla psicoterapeuta Sandra Pagliuca, protagonista della vicenda autobiografica, che ne ha curato anche la versione cinematografica.
Un po’ mia è la terza traccia dove la protagonista si interroga su alcuni comportamenti che potrebbero essere considerati imbarazzanti. Come parlare con le piante o ballare nuda e scoordinata in casa da sola. Vetri rotti narra del volersi librare leggeri nell’aria come gabbiani. Liberi dai propri pensieri invadenti, soffocanti, che fanno vincere la propria insicurezza che fa sentire incapaci, inadeguati ed inetti. La quinta traccia è Una storia vera. Narra di una ragazza cresciuta tra il bisogno di compiacere il padre, per tenerlo vicino, e il desiderio di crescere come individuo. Facendo le proprie scelte liberamente. L’ep si conclude con Ginestra, forse la canzone più intima e delicata dell’intera raccolta. Un brano sulla crescita che è silenziosa e costante, come quella di un fiore, della ginestra, che sopravvive anche sotto la lava.
Ginestra di Susanna Reppucci è disponibile nelle principali piattaforme digitali e su richiesta direttamente nel sito ufficiale https://susannareppucci.art/.