Fuori “Maggio”, il nuovo lavoro discografico del cantautore Antonio Maggio.
Un progetto composto da sei quadri differenti che, uniti insieme, danno vita ad uno stesso profumo, lo stesso senso.
Un lavoro, quello presentato da Antonio Maggio, ben realizzato, e caratterizzato da un’orchestra d’archi di ventisei elementi. Sentiremo molto parlare di “Maggio”, e di come ha preso vita.
Distribuito da Egea Music, “Maggio” si avvale della collaborazione di produttori artistici come, Roberto Cardelli, Antonio Maggio e Fabrizio Ludovici. Il disco è stato registrato presso i Bloom Recording Studios di Guidonia Montecelio. Un lavoro ricercato, intimo, quello che Antonio Maggio ci presenta, caratterizzato da un cantautorato italiano che gli è rimasto addosso. Un EP interamente suonato con un’intera orchestra d’archi costituita da ventisei elementi. Un andare contromano, di questi tempi, per un cantautore che scrive storie, in perfetto equilibrio con le note.
L’EP è stato anticipato dai singoli Stati d’Animo e d’Accordo che aveva il compito di aprirne la strada. A seguire, “Una formalità”, brano intimo e introspettivo. Queste le parole di Antonio Maggio a riguardo:
“Questo brano parla di ritorni, di attese sapute da sempre. Il tempo è un concetto troppo personale per essere oggettivo, si presta all’interpretazione dei sentimenti di ognuno di noi, che semplicemente prendono forma al momento opportuno. Tornare dove si è stati bene è un istinto dell’uomo, una ricerca continua delle proprie sicurezze. Aspettarsi, credo sia questo uno dei segreti dell’amore, senza andare via.
Nel videoclip della canzone, insieme al regista Francesco Luperto, abbiamo creato un doppio binario visivo: da una parte il gioco di ombre di due amanti, che in maniera giocosa e romantica, con scene girate in controluce, raccontano la loro quotidianità; dall’altra parte, invece, il mio playback girato in un enorme stanza piena di oggetti impolverati, dove il tempo sembra essersi fermato e si sente il sapore di un malinconico passato, che resta presente, con l’ambizione di “ritornare” vestito da futuro”.
Un disco che nasce da consapevolezze artistiche maturate dall’artista. Un mettere a fuoco le sue capacità e forse è per questo che l’album prende tale nome. Sei stati d’animo diversi, in sei tracce differenti, legate ad un unico filo. Un viaggio cominciato due anni fa e che ora abbiamo finalmente modo di ascoltare.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24