LiveMedia24 incontra Freddo, giovane musicista, pronto a parlarci del suo nuovo singolo, “Per colpa di”, e del suo concetto di fare musica.
Un brano, “Per colpa di”, il nuovo singolo di Freddo è uscito lo scorso maggio ed è un brano caratterizzato da qualcosa di fresco, e perché no, da una certa magia.
Vi lasciamo alle parole di Freddo, e al suo nuovo singolo “Per colpa di”..
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Freddo, parlaci del tuo ultimo singolo, “Per colpa di”, e del modo in cui ha preso forma.
Sono scappato dai social per tre mesi, la cosa più sana che potessi fare, insieme al tornare in studio per mettermi alla ricerca di un suono nuovo per i prossimi brani. Ne è venuto fuori qualcosa di organico, che mi riporta indietro nel tempo, con un codice ritmico nuovo in cui è possibile usare dei suoni elettronici risalenti all’album “Sinestetica”.
Il tutto annesso ai suoni del primo album, “Due”. Ascoltando la base over and over ho capito che volevo parlare del mare ma da un punto di vista diverso. Ne è conseguita questa domanda: “di chi è la colpa se lo stesso mare è così diverso per noi occidentali rispetto a chi dal sud del mondo deve attraversarlo e temerlo per cercare una vita migliore? Non ne ho la risposta, purtroppo, ma l’idea di suscitare una riflessione mi piace. Un testo evocativo e ‘politico’ su una musica che parla di radici.
A chiudere il cerchio la scelta dell’interlocutore, nel mio testo. Tante cose insieme in un brano che credo si faccia ascoltare con apparente leggerezza, con una ricerca annessa di un certo suono e con un taglio narrativo stimolante e molto chiaro dentro me.
Freddo, come ha avuto inizio questo tuo percorso musicale, e quali miti lo hanno guidato?
Il progetto Freddo ha vita da quattro anni ma sguazzo nella musica da sempre, in realtà. I miti degli inizi non sono, forse, più quelli di oggi ma il bello consiste proprio nell’evolversi. A dieci anni ascoltavo i Duran Duran, a quindici i Pink Floyd, a venti Art Blakey e Alpha Blondy, a venticinque i Daft Punk e i Queens of The Stone Age. La musica è così, cambiamo noi e cambia il nostro ascolto e le cose che ci emozionano. Guai se fosse diverso.
Vivi a Londra da vent’anni, ormai, e dunque cosa sta regalandoti a livello umano e lavorativo la città e quale affezione ancora nutri per la nostra penisola?
Si, vivo a Londra ma scrivo da tempo pezzi in italiano. Il mio attaccamento alle radici continua ad essere forte, evidente. La vita a Londra è, ormai, consolidata, tanto da fare fatica ad elencarne tutti i pro e i contro, ciò che mi ha dato e ciò che mi ha tolto. Sicuramente posso dirti che a Londra vige un forte senso di meritocrazia ed indipendenza di pensiero. La vivo, quindi, da privilegiato. Se volete, però, capire come ci si sente ad essere “emigranti”, potete ascoltare la prima canzone del mio album, “Due”, dal titolo “La Ballata dell’Emigrante”.
Freddo, tra i tanti artisti che hai avuto modo di produrre, a chi sei maggiormente ‘legato’?
Ho lavorato con nomi importanti ed anche con ragazzi sconosciuti. È stato tutto molto formativo ma la conseguente scelta di lavorare ad un mio progetto mi ha insegnato forse ancora più cose. Credo, quindi, di essere maggiormente legato a questo progetto, qualcosa di simile all’analisi freudiana, ad una meditazione o a un viaggio nel deserto in cui l’acqua e la fatica vanno dosate per arrivare alla meta. È con Freddo che scopro quanto siano magnifici i passaggi della conoscenza della propria forza.. benzina che mi porta a continuare a fare musica.
Guardiamo al futuro, cosa puoi anticiparci?
Sto scrivendo e cercando di affinare un nuovo suono, qualcosa che darà poi il via ad un terzo album. Voglio potermi sentire libero di cambiare, di scrivere ciò che sento senza dover stare dentro schemi di mercato, senza paura del risultato. Mi auguro, inoltre, di essere sempre a una certa distanza dai social media perché ciò mi aiuta, mi rende più creativo. Ho pronti altri due singoli, al momento, che usciranno nei prossimi mesi, con leggerezza, curioso di sapere cosa ne penserete.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24