Giovani wannabe, c’è fame di “Pinguini Tattici Nucleari”

Dopo due anni ai vertici delle classifiche e oltre 900 milioni di streaming, i Pinguini Tattici Nucleari tornano venerdì 27 maggio in radio e su tutte le piattaforme digitali con il nuovo singolo Giovani wannabe.

 Una riappropriazione culturale di un termine mutuato dall’inglese, “wannabe”, che viene ripreso in un’accezione tutta positiva e che vuole raccontare la “fame” di chi cerca, giorno dopo giorno, di trovare il suo posto nel mondo, a prescindere dall’età anagrafica.

Mentre si avvicina il primo miliardo di stream e dopo il triplo platino Ahia!, la band italiana con il record di certificazioni dello scorso anno (FIMI/GfK Italia) apre un nuovo capitolo, che darà voce e ritmo all’estate italiana.

«Il nostro nuovo singolo si chiama Giovani wannabe, e il titolo contiene un binomio di parole per noi molto importanti. Giovani perché è quello che siamo e che ci sentiamo di essere, anche se non è riferito all’età anagrafica, quanto alla “fame”. Il giovane ha fame di trovare il suo posto nel mondoWannabe invece è preso a prestito dall’inglese. Come band siamo sempre stati legati a influenze estere ed è tipico del fenomeno della globalizzazione mischiare inglese e italiano» spiega Riccardo Zanotti, leader dei Pinguini Tattici Nucleari.

«Generalmente wannabe ha un’accezione negativa ma, nel nostro caso, vogliamo attuare una riappropriazione culturale e dargli una connotazione positiva, perché in un mondo che non trova posto per noi, non ci resta che essere dei wannabe e immaginare di poter diventare quello che vogliamo, cercando di piegare il mondo perché ci riconosca.»

Il tema del viaggio è centrale e metaforico. Ci sono viaggi che fanno scoprire il mondo e come funziona, viaggi che fanno capire chi siamo e viaggi che servono per raccontare chi siamo agli altri. Giovani wannabe è un po’ tutti e tre: vuole descrivere i giovani, che sono le anime viaggiatrici per eccellenza. Wannabe è affermazione culturale, è un insulto eletto a bandiera. Le autostrade che portano al mare citate nel ritornello sono una metafora dei viaggi duri, lunghi e polverosi che però alla fine ti portano nel migliore dei posti.

«Le autostrade ci sono sempre state care: sono non luoghi che acquistano il significato e il valore della gente che ci passa, ci lavora e ci spende ore e giorni. Proprio perché la vita del musicista è vissuta sì sul palco ma soprattutto in strada, on the road, questa canzone sa anche un po’ di live… il che è perfetto, visto che torneremo finalmente sul palco!»

Ed è un’autentica collezione di Dischi d’Oro, di Platino, Doppio e Triplo Platino, con una permanenza ai vertici delle classifiche di oltre settanta settimane, quella che accompagna il successo di una delle band più amate d’Italia, pronta a tornare sui palchi con Dove eravamo rimasti tour.

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