Jaboni, ci presenta “Rain”, il singolo che anticipa l’uscita del suo nuovo EP.
Un lavoro, quello svolto da Jaboni, minuzioso, introspettivo, che racchiude il suo pieno senso nella pioggia, “Rain”, nel superare ogni momento no.
Certo che nella cura e nell’evasione vi sia una reale salvezza, vi lasciamo alle parole di Jaboni e alla sua “Rain”.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Jaboni, come procede il tuo vissuto?
Bene! Comincio a ricomporre i pezzi di un anno non facile e cerco di dedicarmi sempre più alla musica.
“Rain” è il titolo del tuo nuovo singolo, un lavoro che anticipa un nuovo EP. Come ha preso vita questo pezzo e cosa puoi anticiparci su questo prossimo, importante, progetto?
Un quinto singolo pubblicato, “Rain”, che è parte di un progetto che cercherò di concludere tra la fine di quest’anno e l’inizio del nuovo. Un invito a non lasciarsi andare, “Rain”, e a dimenticare, almeno per un momento, le nostre preoccupazioni lasciando che sia la pioggia a lavarle via di dosso.
“Rain” parla di una ritrovata connessione tra mente, corpo e natura, connessione che credo riguardi anche la tua persona, il tuo percorso. Cosa puoi dirci a riguardo?
Ho scritto “Rain” in un momento in cui sentivo la necessità di prendermi cura di me stesso, di sentirmi più leggero, in contatto con ciò che avevo intorno. L’idea di tornare per un attimo bambino, uscire e giocare sotto la pioggia mi faceva sorridere e stare bene. È così che è nata questa canzone!
Affrontiamo un breve excursus a ritroso, Jaboni, legato ai tuoi inizi in ambito musicale..
Ho cominciato a fare musica all’età di vent’anni, in seguito al trasferimento a Roma. Ho frequentato dei corsi di canto, per poi prendere parte a dei cori. In seguito ho anche partecipato a vari contest e al Tour Music Fest. È stato lì che ho conosciuto Giorgio Lorito, produttore musicale di Gil Produzioni, con il quale ho cominciato una collaborazione che ha portato alla nascita dei brani che sto pubblicando dal 2021.
Viviamo un periodo caratterizzato da una guerra inaspettata, da una pandemia che ha lasciato strascichi su ogni individuo. Quanto ha influito tutto ciò nel tuo fare musica?
È un periodo molto difficile per il mondo, per ognuno di noi. Mi sconvolge la rapidità e purtroppo la frequenza di questi eventi tragici. Il fatto di sentirci impotenti rende tutto più soffocante. Siamo nell’era in cui ogni orrore è a portata di mano di chiunque, sui nostri smartphone scene di guerra, sangue, isolamento sono talmente frequenti e veloci che a volte è facile non far caso e passare oltre.
Quando scrivo sono sempre ispirato da ciò che mi circonda, da quello che osservo e che provo, ma più che raccontare quello che vedo cerco di trovare il modo per poter andare avanti e trovare un sorriso. È importante non dimenticare che la musica, oltre a essere manifesto e specchio della realtà, è anche cura e evasione, e a volte queste ultime sono la nostra salvezza.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24