“Onda latina” è il titolo dell’ultimo singolo di Lucky, il cantante italiano che vive, da alcuni anni, nella splendida Cuba. Un artista che, a suo modo, desidera portare la musica italiana in un luogo così importante per la sua nuova vita.
“Onda latina” ci trasporta, al primo ascolto, in una dimensione spumeggiante, vitale, allegra e questo Lucky, da sempre cantante, lo sa benissimo. Un onda che, a suo modo, ci porta a pensare di essere tutti sotto lo stesso cielo.
A far da cornice a questo suo nuovo lavoro, Christian & Rey, nipoti di Pacho Alonso e figli di Pachito Alonso (storici cantanti cubani). Non ultimi, in ordine di importanza, il duo de la Little Tony Family.
Ben trovato su LiveMedia24, Lucky, “Onda latina” è il titolo del tuo ultimo singolo. Come ha avuto vita?
“Onda latina” ha avuto vita durante il periodo peggiore per tutti noi, quello legato al lockdown. Era tanta la voglia di raggiungere l’Italia, in quel periodo, da spezzarmi il fiato. La fratellanza, l’amore, che lega Cuba e l’Italia, in quel momento storico, mi ha portato a pensare di scrivere questo pezzo. Una canzone nata sotto il cielo della mia amata Cuba! Un’onda, appunto, che da me arrivava fino a voi, per poi tornare prepotentemente indietro. Un progetto, quello che vorrei attuare, che possa portarmi a creare forti collaborazioni tra gli artisti italiani e cubani. Alla fine dei conti, siamo tutti sotto la stessa luna, sotto lo stesso identico cielo.
Volevo parlare proprio di questo, di quanto sia importante per te poter portare la nostra musica italiana a Cuba.
I cubani amano tantissimo la musica italiana ma non conoscono a dovere i nostri artisti, se non Eros Ramazzotti e Laura Pausini. Anche Zucchero, a suo modo, ha saputo lasciare il segno, ma dopo di lui nulla più. Vorrei, dunque, portare i cubani a conoscenza del fatto che l’Italia non è soltanto pasta e pizza. Dietro, bensì, vi è un patrimonio davvero importante da conoscere e non solo musicale, tra l’altro. Purtroppo tutto ciò al popolo non arriva, giunge ben altro. “Onda latina” vuole essere, quindi, la sigla di un movimento, di un progetto reale che possa regalare quel tanto in più.
Per questo nuovo lavoro discografico hai coinvolto artisti del calibro di Christian e Rey, nipoti di Pacho Alonso e figli di Pachito. Come è nata, dunque, questa collaborazione con Edesio Alejandro e suo figlio Christian, discendenti di due artisti così noti?
Si tratta di un lavoro ben strutturato, voluto, in cui non potevo non coinvolgere artisti come l’indimenticato Little Tony. Stesso discorso per i discendenti dei grandi Pacho e Pachito Alonso, portatori di grandi tradizioni a Cuba e inventori di musiche e balli importanti. Il mio singolo, invece, racchiude ritmi moderni, contemporanei, ma ben strutturati, seppure si rifacciano a questi noti artisti.
Chi ha guidato, in origine, il tuo percorso artistico e, a suo modo, come ha avuto vita questa tua passione per la musica?
Adoro artisti del calibro di Antonello Venditti e Renato Zero, fondamentali nel mio percorso artistico. Mi riportano, tra l’altro, alla mia amata Roma. Se parliamo, invece, del versante cubano, adoro Marc Anthony, seppure non sia di reali origini cubane.
Se di differenze vogliamo parlare, quali e quante ne noti tra la vita che hai precedentemente condotto in Italia e quella che, attualmente, conduci a Cuba?
Stiamo parlando del giorno e della notte! (ride) La vita qui a Cuba è meno stressante di quella che si conduce in Italia, luogo che non ho mai abbandonato, fondamentalmente. Senza rendermene conto, grazie ad una telefonata di mia sorella, mi sono accorto che ero andato via dalla penisola. L’Avana, purtroppo, non è di certo avanti con i tempi, ma ti consente di vivere un’umanità differente. Tutto ciò che vivo è caratterizzato da una parte di me, di Gianluca, che non conoscevo. Una situazione che mi ha permesso di mettermi più volte in discussione.
Sono cambiato tanto, negli anni, vivo una vita più serena, tranquilla. I problemi ci sono sempre, ma sono meno tragici di quelli che si vivono in Italia. Non conosco sveglia alcuna da quando sono qui. Non so cosa sia il traffico o altre problematiche del genere. A Cuba si vive con il sorriso stampato sul viso, in un mondo che ha tempi differenti basati sulla fiducia e allegria. Passi davanti ad una casa e, quasi d’improvviso, ti viene offerto un caffè. Stai pur certo che uscirai da quella casa alle sei del mattino. Tutto ciò in Italia non accade. Non so dire se sia positiva o meno come cosa, ma di certo bisogna essere portati per questa vita.
Quanto ti è mancata la possibilità di poterti esibire dal vivo durante il periodo pandemico?
Moltissimo! Un artista vive di pubblico, di applausi, di un reale contatto. Dietro un breve applauso ci sono ore ed ore di sacrificio, di prove, ripagate proprio dal quel gesto che, ovviamente, si spera possa arrivare. Mentre scrivevo “Onda latina” pensavo proprio a questo, a come sarebbe stata accettata dal pubblico. Abbiamo vissuto un cambiamento, un’onda anomala, se vogliamo.
Con quali artisti ti piacerebbe poter duettare, un domani?
Tra gli artisti latini Marc Anthony, tra gli italiani Antonello Venditti.
Come vedi il tuo futuro artistico?
Di certo avrete modo di ascoltare molti altri nuovi singoli. Non ultimo, metterò insieme uno spettacolo teatrale. Saprò dirvi di più in futuro.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24