Incontriamo Giorgio Mannucci, un artista che ha da poco pubblicato il suo nuovo singolo “L’amore è tutto qui”.
Nel 2018 Giorgio Mannucci ha vinto il Concorso “Mai in silenzio – la musica contro la violenza di genere”, attualmente il Premio Ciampi, ed ora ci parla del nuovo singolo.
Il suo nuovo singolo “L’amore è tutto qui” e non solo in questa nostra intervista a Giorgio Mannucci.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Giorgio, come procede il tuo vissuto?
Sono io che ringrazio voi! Il mio vissuto procede molto bene, grazie. Ho da poco vinto il Premio Ciampi 2023 con il mio ultimo brano e questa cosa sta generando un piccolo tour che si realizzerà a fine marzo. Insomma, la vita mi sorride, anche quella privata.
“L’amore è tutto qui” è il titolo del tuo ultimo singolo, un lavoro a cui tieni molto, ricco di malinconia. Come ha preso vita questo pezzo?
“L’amore è tutto qui” è un brano di Piero Ciampi del 1971. Sono molto legato a Piero perché entrambi veniamo da Livorno e la sua struggente malinconia, inconsciamente la ritrovo nelle mie canzoni. Mi è venuto naturale, circa un anno fa, mettere mano a questo brano perché lo avevo già suonato ad un festival. L’ho prodotto e fatto completamente mio, portandolo dalle mie parti. A tratti ho l’impressione di aver messo qualcosa degli Strokes in un brano italiano del ’71. Mi sono impegnato al massimo per mantenere la sua forte poetica e l’uggia tipica del cantautore. A fine produzione mi è stato suggerito di presentarla al Premio Ciampi. A dicembre ero sul palco del Teatro Goldoni, casa, dinanzi ad ottocento persone a ricevere un premio. Insomma, voglio molto bene a questa canzone.
Quanto c’è di te in ogni canzone, in ogni singola nota?
C’è sempre qualcosa di mio, anche se sto raccontando la storia di qualcun’altro, vera o immaginata che sia. È inevitabile metterci sempre una parte di sé dentro.
Nel 2018 hai vinto il concorso “Mai in silenzio – la musica contro la violenza di genere”. Che ricordo hai di quella esperienza, dei presenti in giuria, del pezzo stesso?
Esperienza bellissima! Avevo da poco inciso il mio primo disco, “Acquario”, dopo anni passati a suonare in una band. Era, quindi, fondamentale iniziare a ricevere dei consensi, dei premi, una spinta motivazionale. Vedere, inoltre, tra i giurati Brunori Sas e Irene Grandi mi ha senza dubbio riempito di orgoglio.
Con quali artisti vorresti poter incrociare il tuo percorso artistico un domani?
In Italia ci sono artisti molto attuali, cantautori che mi piacciono molto. Marco Castello e Giovanni Truppi in primis. Mi basterebbe anche una cena fuori con loro due, in tutta sincerità.
Cosa puoi anticiparci sui tuoi prossimi progetti?
A fine marzo inizierò un breve tour primaverile che mi porterà a Firenze, Asti, Milano per poi tornare nel mio studio a produrre nuove canzoni. Posso svelarvi, inoltre, che le canzoni che sto scrivendo sono state realizzate insieme ad una bravissima e talentuosa cantautrice pratese.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24