“Shalla” è il singolo di esordio della giovane Ro’Hara. A produrlo Cristiano Norbedo e il musicista Francesco Cainero.
Una canzone nata tra le mura della stanza di “Shalla”, dalla necessità di far capire alle persone che non si è affatto soli.
Il singolo, così presentato, vuole evidenziare una soluzione al pensare di essere soli. È così che Ro’Hara, con attenzione e delicatezza, ci presenta la sua “Shalla”.
Accogliamo, dunque, su LiveMedia24 Rossella Prignano, in arte Ro’Hara, la sua “Shalla” e tutto ciò che ha voluto raccontarci del suo vissuto.
Grazie per aver accolto il nostro invito, Rossella, come stai?
Grazie mille a voi per avermi invitata! Giorni molto impegnativi, ma sono molto contenta per l’uscita di questo
nuovo singolo e non vedo l’ora di mostrarvi tutto.
Un primo, importante, singolo d’esordio, “Shalla”. Quali sensazioni sono legate a questo progetto e come ha avuto vita il tuo amore per il canto?
Dietro al mio nuovo Ep ci sono due anni di lavoro, che mi hanno portata ad una ricerca interiore e musicale
importante. Provo tanta emozione, perché sono molto legata a questo progetto. C’è parte della mia vita in
queste canzoni e spero che gli altri si ritrovino in ciò che ho scritto. Chi ama la musica sa bene che
più si cresce, più si diventa esigenti e perfezionisti; io lo sono sempre stata, fin da bambina ho cercato la
precisione. Ero molto curiosa ed imitavo i grandi artisti dell’epoca. Del resto, già sapevo che avrei fatto la
cantante nella vita. Il mio amore per il canto c’è sempre stato, prima ancora che nascessi.
“Tutto passa”, questo è il messaggio insito nel brano. C’è qualcosa di autobiografico in questo testo?
Sono una persona riservata, ma penso che quando un cantautore scrive un brano, al 99% parla di sé. La musica
è una delle poche cose che non riesce a mentire. Quindi si, parla di un momento buio della mia vita, ma
scrivendo una canzone, oltre che di te, automaticamente parli di tutti gli esseri umani. Quante volte viviamo
situazioni o persone che facciamo fatica a lasciare andare? Spesso, ma se riusciamo a trovare la forza per
andare avanti, “tutto passa”.
Diplomata alla “Bernstein School of Musical Theatre” di Bologna e tra i finalisti di “Musicultura 2020”. Che ricordi hai di quel periodo di studi e di quella finale?
Mi sono diplomata nel 2015, si parla ormai di sette anni fa, ma ricordo tutto come fosse oggi. Vivere la vita di
questa Accademia non è stato per nulla semplice: studiavo undici ore al giorno, poche volte esistevano sabati e
domeniche, la vita sociale era poca perché dovevo pensare a diventare una professionista. Se tornassi indietro
non so se sceglierei di studiare Musical, ma questa scuola mi ha davvero aiutata tanto a crescere e a preparami
per il mondo fuori. Difficilmente la dimenticherò. Musicultura è stata una delle esperienze più belle ed importanti alle quali ho avuto la fortuna di partecipare. Cantare su un palco così importante ed essere giudicata da una giuria di esperti, non è stato affatto semplice, ma sono momenti che un cantautore deve vivere per diventare un artista migliore.
Successivamente hai vinto “A Voice for music”. Che esperienza è stata?
Tutti i concorsi, che si vincano o si perdano, sono esperienze che aggiungono un tassello al proprio curriculum.
Certo, vincere è bellissimo e a “Voice for Music” è stata una bella soddisfazione, anche perché sono stati tre
giorni lunghi di esibizioni a Roma, in uno studio televisivo, nel quale si sa, ci sono ore di attesa.
A quanto pare, a breve, avremo modo di ascoltare il tuo primo Ep, alla quale stai lavorando dal 2020. Possiamo chiederti di anticiparci qualcosa, nei limiti del possibile?
Esatto, mesi e mesi di lavoro hanno portato a questo Ep che spero apprezzerete. Purtroppo non posso
anticipare niente ma posso dirvi che dopo “Shalla”, come prossimo singolo, uscirà una ballad strappalacrime,
esattamente l’opposto di quello che avete ascoltato nel primo singolo.
Quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere?
Una volta usciti tutti i singoli dell’Ep, mi piacerebbe molto fare un piccolo un live tour, per farmi conoscere
ancora di più dal pubblico e perché no, aprire qualche concerto di un cantante famoso, per esempio Elisa, che
amo molto.
Se di musica parliamo, con quali artisti ti piacerebbe duettare?
Sono davvero tanti gli artisti con i quali vorrei duettare. Sicuramente Marco Mengoni, Elisa, Paolo Nutini, James
Bay, Adele, Lady Gaga e molti altri! Ma è meglio che mi fermo qui se no non finirei più.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24