Il cantautore Ruggero Ricci torna con la sua “Firework”, brano portato anche ad “Una voce per San Marino”.
Una canzone, quella che Ruggero Ricci ci presenta, che prende vita da un’esigenza personale. Un mettere in risalto le difficoltà della vita, le sue varie forme, così come lo scorrere del tempo.
In questa intervista, dunque, Ruggero Ricci ci parlerà a cuore aperto del suo amore per la musica e del suo ultimo singolo, Firework.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Ruggero, come procede il tuo vissuto?
Il mio vissuto procede molto bene e con ritmi serrati, tra lezioni di canto, direzioni artistiche di eventi musicali e scrittura di brani. Sono sempre più proiettato verso la mia carriera di artista indie. Ho la fortuna di aver trasformato la mia più grande passione in un vero e proprio lavoro, e questo non è poco.
Parlaci della tua “Firework”, Ruggero Ricci. Come ha preso vita e quanto c’è di te in questo brano?
Questo brano nasce da una mia esigenza personale. Ho voluto mettere in risalto le difficoltà che la vita ci presenta sotto le sue varie forme. Lo scorrere del tempo, l’ansia di dover piacere a tutti e a tutti i costi, i ritmi frenetici che la società di oggi ci impone. Tutto ciò spesso provoca in noi il fenomeno dell'”over-thinking” ed è stato proprio in un momento così delicato che è nata questa canzone. Questo brano, senza troppe pretese, ti entra nell’anima e scava a fondo in un viaggio interiore. Ci aiuta a riportare a galla ricordi sopiti che ognuno di noi potrà visualizzare attingendo dal proprio vissuto.
Errori e paure caratterizzano la tua “Firework”. A cosa devi tali tematiche?
Decidere, ad un certo punto, di accettare i nostri difetti, ammettere di aver fatto degli errori. Inoltre, riconoscere il dolore e trovare la forza di interrogarlo ed elaborarlo sicuramente sono la mia risorsa più grande. Se da esso nasce un brano, quel brano potrà servire ad aiutare altre persone che hanno avuto un simile trascorso.
Il video ci riporta ad una realtà mascherata da filtri, falsità ed apparenze. Come vedi la realtà di oggi, Ruggero, e quali cambiamenti vorresti poter adottare?
Sicuramente il problema maggiore di oggi, per le nuove generazioni, sono i social network e l’uso che se ne fa. Si tratta di un problema che sento molto in quanto il mestiere che faccio gode di una notevole sovraesposizione quotidiana. A tal proposito ho scritto diverse canzoni ed affrontato questa tematica su più prospettive. Il più grande cambiamento che apporterei è nel sistema didattico italiano, in quanto la cultura oggi non attira sufficientemente i giovani, colpa forse di un sistema obsoleto rispetto alla gran parte dei Paesi europei.
Recentemente hai preso parte a “Una voce per San Marino”. Quanta emozione c’è in questo nuovo traguardo?
Sicuramente condividere il palco con nomi di grosso calibro come gli Eiffel 65, Roy Paci, Ronela e altri ex vincitori di Talent è stata una grande soddisfazione. Aver potuto scambiare due parole con alcuni di loro, nel backstage, è stato davvero utile per capire davvero come si infiamma un palco da veri professionisti.
Hai aperto i live di importanti artisti: Fiorella Mannoia, Marco Masini, i Nomadi e non solo. Quali consigli hai avuto modo di carpire da tutti loro e quali sensazioni ti hanno trasmesso?
Non sembrerebbe ma, nel mio curriculum, compaiono nomi di grande rilievo e sono state proprio queste esperienze a costituire la famosa gavetta indispensabile per avermi permesso di vivere di musica, oggi. Viaggiare per un artista è indispensabile per respirare aria nuova e vivere il palco. Credo sia, in assoluto, l’esperienza più adrenalinica per un cantante.
Talent scout e direttore artistico per svariati contest. Quali ricordi porti con te da tali esperienze e cosa ti piacerebbe poter concretizzare oggi?
Avevo due sogni: il primo era di creare un festival che valorizzasse il mio territorio nelle piazze, e l’ho realizzato lo scorso anno. Quest’anno, invece, sono riuscito a portare i miei format nei teatri e nei centri commerciali. Posso, quindi, finalmente dire di avercela fatta! La vera sfida, oggi, è consolidare tutto questo nel tempo perché ci sono tanti giovani volenterosi e talentosi che necessitano di essere valorizzati nel modo giusto.
Avremo modo di ascoltarti dal vivo prossimamente?
Ci saranno un sacco di appuntamenti live previsti per questa estate: uscirà il mio nuovo singolo a fine maggio e partirà un tour ancora in fase di definizione, che condividerò sui social network. Sarò, inoltre, giurato e direttore artistico di varie manifestazioni musicali per gli emergenti, in partnership con il M.E.I. (Meeting delle Etichette Indipendenti). Restate connessi!
Alessia Giallonardo per LiveMedia24