Anticipato dal singolo Bologna sospesa, il giovane cantautore bolognese Campi debutta con 10 tracce in cui descrive un sentimento comune nella sua generazione. Il fil rouge del disco è infatti il sentimento di sospensione. La sensazione di sentirsi in bilico tra slanci di speranza e di bellezza e momenti in cui l’incertezza, le paure e l’ansia sembrano dominarci. Un ballo di altalene è una danza sospesa in aria. Una danza, in cui continuiamo a lottare per cercare di spezzare i fili di quelle metaforiche altalene e spiccare finalmente il volo.
“Il futuro non è più un posto bello pronto per noi. O almeno non è lì ad aspettarci. Bisogna lottare per conquistarcelo”.
In questa lotta il deus ex machina che ricorre in ogni traccia è la leggerezza, la condivisione e lo stringersi davanti alle difficoltà facendo collettività.
«Credo che il riscatto non possa più essere soltanto individuale, perché “nessuno si salva da solo”.» dichiara Campi «In un mondo così complesso forse la leggerezza è l’unica possibile via di fuga. O almeno un modo per prendere le cose al meglio e gestire ciò che accade intorno a noi. È sicuramente la mia maniera di vivere la musica.»
Andrea Campi, in arte Campi, è un cantautore bolognese classe ‘97. Inizia il suo percorso artistico molto presto appassionandosi alla chitarra, canto, pianoforte e composizione dall’età di 10 anni. Nei suoi riferimenti musicali sono molto forti le influenze del cantautorato e della scuola bolognese. Inoltre è preso da una grande passione per gli artisti inglesi, Beatles e David Bowie su tutti. Così come da un forte interesse nei confronti della scena attuale, specialmente quella indie/pop italiana e straniera.
Collabora con gruppi come Rovere e Rumba De Bodas. Parallelamente lavora al suo progetto solista affiancato dai musicisti e produttori Pietro Posani e Marco Paganelli. Lo stile di Campi mescola sapori vintage e sound contemporaneo a melodie incisive dove i testi galleggiano in primo piano.