“Viaggio senza fine” è il primo progetto discografico del cantautore Simone Galassi. Un album desiderato, in cui è racchiusa tutta la passione che nutre per la musica.
Simone ci parla a cuore aperto di come è nato “Viaggio senza fine” e dei progetti futuri che lo riguarderanno.
Vi lasciamo alle sue parole, alla musica che tanto ama, al “Viaggio senza fine” che lo accompagnerà sin da ora…
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Simone. Parlaci dell’emozione nel realizzare “Viaggio senza fine”, il tuo primo progetto discografico?
Vi ringrazio dell’invito! Sono felice di poter finalmente condividere le canzoni di “Viaggio senza fine” con il pubblico. Questo album rappresenta una vera e propria rinascita, non soltanto un disco di esordio. Parliamo di un progetto che mi ha permesso di cambiare, di comprendere cose che mi hanno facilitato la vita. Il periodo di registrazione del disco mi ha portato anche a consolidare sempre più il rapporto con Luca Bossi, con cui lavoro da tre anni in totale sincronia. Il nostro sodalizio si esprime anche nelle produzioni per gli artisti del collettivo “Rinascimento”.
Quali artisti hanno contribuito ad alimentare la tua passione per la musica?
La passione per la musica si è sviluppata da piccolissimo, apprezzando artisti blues, da Son House a John Lee Hooker. Durante l’adolescenza ho poi scoperto i Green Day e My Chemical Romance, Radiohead, Rino Gaetano, The Libertines e The White Stripes. A vent’anni, invece, ho affondato le radici nel cantautorato di Leonard Cohen, Tom Waits, David Bowie, Johnny Cash e Nick Cave.
Quali emozioni hanno guidato, e guidano ancora, questo tuo viaggio musicale?
La musica rappresenta un’urgenza comunicativa. Ho da sempre bisogno di una radice quadra dei miei sentimenti. Ho cominciato da piccolo, non ricordo nemmeno come, a dare forma alle mie melodie. Ricordo che quando provavo ad imparare gli accordi di alcune canzoni mi piacevano, finivo sempre per trovare altre linee melodiche su quegli accordi. Non riuscivo a rimanere fermo sulla lezione, motivo per cui non sono mai stato uno studente modello.
Chi sei diventato oggi e cosa prevede il tuo futuro artistico?
Simone è un’anima in pena in cerca di pace! Nei prossimi mesi usciranno alcuni dischi del nostro collettivo, “Rinascimento” (Moscone, Kabo e Manitoba). Ne ho curato l’arrangiamento insieme a Luca Bossi. Durante l’estate suoneremo il più possibile, per poi tornare in studio a realizzare il mio secondo disco. Questo è il futuro più lontano che riesco a vedere.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24